In molte località d’Italia lo spazio urbano dedicato ai cimiteri si sta esaurendo; un problema comune a tante metropoli e città nel mondo, a prescindere dalla tradizione di sepoltura richiesta dalle vari religioni. Ogni giorno sulla Terra muoiono 170mila persone, 62 milioni nel 2024, e si prevede che lo spazio sufficiente per gestire le inumazioni sarà dimezzato già nei prossimi dieci anni. Il problema è anche ambientale, non solo gestionale, ed ecco che alcuni gruppi ambientalisti hanno pensato di creare i “cimiteri Boschi Vivi”, noti anche come “cimiteri naturali” o “boschi dei vivi e dei morti”, che stanno guadagnando popolarità in Italia come alternativa ecologica e sostenibile ai tradizionali cimiteri. Questi spazi verdi offrono un luogo di sepoltura che si integra con la natura, promuovendo la biodiversità e la conservazione dell’ambiente. Ogni sepoltura è spesso accompagnata dalla piantumazione di un albero o di piante native, creando un bosco rigoglioso che onora la memoria dei defunti. Questi cimiteri sono progettati per integrarsi perfettamente con l’ambiente circostante, offrendo un luogo di pace e riflessione. Gli effetti possibili sono una riduzione dell’impatto ambientale grazie a queste pratiche sostenibili, la conservazione delle specie vegetali e animali locali. Esempi in Italia: Cimitero Naturale di Stocchetta, in provincia di Treviso, è uno dei primi cimiteri naturali in Italia; Cimitero Ecologico di Turbigo, in provincia di Milano, offre sepolture biodegradabili e spazi verdi. I cimiteri boschi vivi rappresentano una scelta innovativa e sostenibile per il futuro, combinando il rispetto per i defunti con la cura per l’ambiente. Questi spazi non solo onorano la memoria dei propri cari, ma contribuiscono anche alla salute del pianeta. Voi cosa ne pensate?