Una alimentazione sana ed equilibrata prevede la consumazione di frutta secca, preziosa fonte vitamine, minerali, grassi salutari e sostanze benefiche per il nostro metabolismo. Conosciamo bene le noci e le nocciole che storicamente costituiscono un cibo conosciuto e consumato da sempre nelle Valli, tanto da essere tra gli ingredienti della gubana. Ma quanti tipi di noci conosciamo? Con la globalizzazione e i mercati aperti oggi possiamo gustare molte varietà. Le noci di Sorrento ben le conosciamo; le noci di Lara, un cultivar francese di forma rotonda; la noce Chandler, di forma ovale e guscio liscio e marrone, resiste bene alle infezioni batteriche; noce Pecan, originaria del Nord America ha alto contenuto calorico (700 cal per etto); noce Brasiliana, supporta la funzione tiroidea, ha un gusto particolare e forma a spicchio, vengono vendute già sgusciate perchè il guscio è veramente duro! Noce Acagiù, antidepressiva e rilassante, è il frutto dell’anacardio, albero sempreverde che compare giardini più belli. In fine, la noce Macadamia. Il 70 % delle noci di macadamia hanno un unico albero antenato da cui derivano ed è un albero australiano del Queensland. A divulgare i suoi semi nel mondo sono stati due fratelli hawaiani nel 1896 e ora le noci di macadamia dominano il mercato mondiale. Il nome è un omaggio allo scienziato John Macadam che per primo le descrisse nell’ottocento. Attenzione a cani e gatti! Per loro sono molto tossiche.