07.12.2021, Osservazioni sul norcino (1/2)

   Riceviamo e volentieri pubblichiamo il seguente contributo sulla figura del norcino, il “purzitar” di un tempo: “Per mangiare ottimi salumi  non occorre/occorreva andare a Norcia, città umbra famosa per le prelibatezze locali. Ormai al giorno d’oggi nessuno più alleva il proprio maiale, addirittura sono sparite le galline dai nostri cortili. La gente preferisce comprare un cagnolino da portare a passeggio dopo averlo ben agghindato. Il maiale, le galline e i conigli erano una grande risorsa per le famiglie, allevati con cura, quasi con affetto, pur sapendo che sarebbero finiti in pentola. Quasi in ogni casa si comprava un maialino che veniva cresciuto nel porcile e nutrito fino a farlo diventare bello grasso, per essere macellato prima delle feste. In questa stagione, con grande anticipo, le famiglie facevano un appuntamento con il norcino. Da noi il più gettonato era Ernesto di Becis: uomo cordiale, rubizzo, di poche parole; arrivava di mattina presto, sapendo che la padrona di casa aveva già preparato un tavolo su cui lui avrebbe lavorato, le spezie necessarie, il sale e vari recipienti. L’acqua bolliva nella caldaia e portata in cortile dove la povera bestia sarebbe stata sacrificata”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *