09.11.2022, I sacerdoti contesi

   Qual è la vostra opinione sul celibato dei sacerdoti? È giusto che rinuncino per fede a un diritto sacrosanto, quello di crearsi una famiglia che proprio uno dei pilastri sul quale poggia l’intera impalcatura del Cattolicesimo? Sarebbe più formativo per il sacerdote sbrigare le faccende di famiglia, oppure rincorrere un forzato celibato che spesso apre le porte a relazioni clandestine? Sarebbe interessante conoscere l’opinione dei nostri lettori. La Chiesa non riesce a dare risposte, a proporre alternative che risparmino i preti dall’infelicità … perpetua, quella di non poter stabilire affetti permanenti così come appare esemplificato dalle immagini di serenità della Sacra famiglia. Anche le Valli conobbero in passato il fenomeno dei parroci che abbandonarono il ministero per farsi una famiglia. Fu un argomento di vivace discussione. Se ne parlò per molto tempo, per la forma dell’abbandono, per la coerenza o meno della scelta. Numerose persone “lo sapevano”, per altre invece si è trattato di un fenomeno nuovo quello delle presunte relazioni clandestine svolte nelle canoniche di questi sacerdoti innamorati. Secondo i dati facilmente reperibili su Internet, dal 1965 ad oggi sarebbero circa 5.000 in Italia i preti che hanno deposto l’abito talare e ogni anno pare siano una settantina le rinunce. Con i seminari pressoché deserti, con parroci come il nostro che si deve sobbarcare l’impegno ministeriale di guidare nove parrocchie, non è giunto il momento di dare una risposta definitiva? 

 

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