10.01.2023, Dobbiamo cercare di vivere bene (1/3)

   Scorrendo il registro delle persone decedute dei nostri tre paesi, spesso si fanno considerazioni del tipo: “Come? Aveva solo 57 anni, ma ne dimostrava almeno 85!”. L’aspetto a volte un po’ dismesso degli uomini, oppure l’inseparabile fazù -fazzoletto- nero sulla testa  delle donne attribuivano a tanti paesani e paesane generose manciate di anni in più. Sono bastati un paio di decenni per rivoluzionare l’estetica delle persone, non tanto anziane per numero, quanto per atteggiamento. Possiamo dire che oggi vecchio è chi vecchio si sente. Infatti, anche se ogni dodici mesi dobbiamo aggiungere una candelina sulla nostra torta, ognuno di noi invecchia con un ritmo differente e la scienza aiuta a rallentarlo. Tornando alla persona sopra menzionata, confrontando la sua foto con quella di un suo attuale coetaneo, sembrano padre e figlio. Non si tratta solo di vestiti fuori moda, di immancabile cappello in testa, ma l’aspetto e la forma fisica oggi appaiono più giovanili: non abbiamo soltanto guadagnato tempo, passando da un’aspettativa di vita media di circa 60 anni a inizio ‘900 agli 83 di oggi, parlando sempre più non solo di terza, bensì di quarta età vissuta nel pieno delle risorse mentali e fisiche. Certo, si potrà confutare questa tesi paragonando lo stile di vita: i nostri avi erano persone di fatica. Non esistono oggi persone capaci di sopportare gli sforzi per mantenere la famiglia. Ci vengono in mente i lavori nei campi al sole dal mattino alla sera, il duro lavoro in cava a Ponteacco, il sacrificio fisico ed economico per costruire la casa. Tutti aspetti che comprensibilmente hanno influito sulla qualità della loro vita e del nostro conseguente beneficio. …

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