L’arrivo della nuova popolazione, verso l’XI secolo, trovò un’area inselvatichita. La montagna era ricoperta da un fitto bosco impenetrabile, mentre il fondovalle era formato da un esteso sottobosco, con cespugli e prati limitati, senza alcun valore da punto di vista produttivo. C’era un sentiero che costeggiava il Natisone, percorso solo da animali da tiro. Il nostro bel paese è nato nel buio dell’XI secolo, nel corso di una rivoluzione abitativa generata dall’arrivo dei nostri antenati, etnicamente molto omogenea. Si è trattato di una lenta spinta demografica e di una padronanza sempre più sicura delle tecniche agrarie tese al dissodamento del terreno. la nascita del paese ha avuto ripercussioni fondamentali: legati fino allora dai soli vincoli di sangue, le persone hanno imparato con non poche difficoltà a vivere insieme e a comportarsi da vicini. La comunità paesana ha potuto finalmente costituirsi con una nuova rete di obblighi e regole, sostenuta da un nuovo ideale favorevole al lavoro collettivo: la pace, grande caratteristica dell’indole della nostra popolazione. Una volta costituito il nostro paese, piccolo agglomerato di case e ottenuta la stabilità della popolazione, è stato possibile spingere anche più in là lo sfruttamento dei terreni, dapprima sul fondovalle poi verso i prati delle Makota e Jelenčia. Dal XV secolo i grandi dissodamenti hanno creato l’attuale paesaggio.