Arrivata la carovana a Pulfero, i mezzanesi furono lasciati liberi ed hanno cercato rifugio presso conoscenti, mentre tutto il bestiame è stato condotto a Cicigolis dove è subito cominciata la macellazione». Il giorno dopo una parte delle famiglie ritornò a Mezzana cercando di salvare qualcosa, altre cercarono rifugio presso conoscenti a Tiglio o Ponteacco. La famiglia di mia mamma optò per questa scelta; mio nonno Giuseppe, padre di mia madre che lavorava nella cava dell’Italcementi a Vernasso, seguì da lontano gli avvenimenti e fu fermato a stento dicendogli che non c’erano morti o feriti. Ancora dal diario di don A. Cuffolo (pag.170 it) »Ho saputo là che i due uccisi a Mezzana erano stati caricati su di un carretto che poi è partito verso la Carnia, seguito da un altro carretto su cui c’era il reverendo »muezin« con i suoi … chierici. Buon viaggio, ma senza ritorno!».