La gestione autonoma della giustizia nelle Valli, attraverso le Banche di Antro e Merso non ha prodotto significativi documenti sull’istruzione dei processi, sui noi del collegio giudicante, sul procedimento degli adempimenti inquisitori. Nell’archivio della Biblioteca udinese “Vincenzo Joppi”, consultabile da tutti gli appassionati di storia ci sono ben 23 volumi pergamenacei dal titolo “Sentenze dei luogotenenti veneti dal 1458 al 1698. Si tratta di una fonte poco conosciuta e poco studiata, utile comunque per valutare l’incidenza complessiva dei fenomeni criminosi giunti alla corte del rappresentante veneziano e utili anche per analizzare nel concreto la struttura dell’organizzazione giuridica, una specie di Corte d’Appello per i valligiani scontenti delle sentenze pronunciate dalle due Banche. A fine Quattrocento c’era molto scontento nella popolazione, decimata da carestie, malattie e conflittualità tra padroni di grandi superfici terriere e sudditi e consorterie nobiliari che, com’è noto, furono le cause della sanguinosa rivolta del 1511, della quale ci siamo già occupati.