11.03.2020, Le violenze sugli uomini.

Si parla solo di violenze sulle donne, si pone l’accento sui femminicidi che costituiscono un’autentica piaga di questi tempi. Se ne parla poco, eppure anche gli uomini possono essere vittime di molestie, nella maggior parte dei casi da parte di altri uomini, ma a volte anche da parte di donne. Sicuramente anche nei nostri paesi ci sono stati casi, ma se ne è sempre parlato poco per questione di omertà: si sapeva e più o meno si taceva. Secondo uno studio europeo, nel corso della propria vita, sia lavorativa che extra-lavoro, nel 2016 il 14,6% delle donne avrebbe subito molestie e l’8,6 % degli uomini. Tuttavia il numero delle denunce racconta solo una parte della storia. Nel caso del maschio molestato, la nostra società non contempla che un uomo possa essere molestato, anzi, ci si aspetta che sia sempre gratificato dalle avances femminili, anche le più esplicite. Confidarsi? Chiedere aiuto al parroco? È quasi impossibile per gli uomini. Si tratta di un disagio che può far soffrire e che si può verificare al parco, in palestra, in piscina, sul posto di lavoro, nel luogo di culto. Almeno fino al termine di questa quarantena, qualche maschio potrebbe sentirsi più al sicuro! Fino al 03 aprile, dunque, ci potrebbe essere un vantaggio.

10.03.2020, L’educazione di oggi e quella di ieri (2/2)

 In casa spesso si dava del “Voi” ai genitori. Su loro, volente-nolente, c’era un’aura di autentico rispetto. Non solo era severamente punita la risposta a tono, ma anche la risposta che potesse giustificare un atto. Facciamo un esempio: Maria tornava da scuola a piedi, in pieno inverno, e cacciava i propri piedi nel forno per riscaldarli. Alla vista di questo gesto innocuo, poteva intervenire il padre dicendo alla figlia: «Guarda che ti vengono i geloni!» e il solo fatto di dire: «Ma ho freddo ai piedi» era motivo di risposta non gradita al padre. Era vietato ribattere, rispondere. Il papà raramente dava una sculacciata al figlio o ancor meno alla figlia: bastava il suo sguardo. Alle operazioni pratiche di educazione spiccia (sberle, sculacciate, zabàde “calci) generalmente provvedeva con solerzia la madre, nel silenzio degli altri adulti che, anche se non d’accordo, non potevano interferire sul comportamento del genitore.

09.03.2020, Ieri a Ponteacco.

   L’emergenza sanitaria che ha colpito la nostra regione ci ha imposto la seconda chiusura domenicale forzata del Centro. Sono a rischio le manifestazioni già programmate, l’inaugurazione della nuova stagione turistica prevista per il 21 marzo e l’Assemblea generale dei Soci prevista per domenica 29. Le precauzioni anti-contagio dureranno almeno fino al 03 aprile. Nei prossimi giorni comunicheremo le decisioni del Consiglio. Contravvenire alle disposizioni è reato ed è prevista per gli organizzatori la reclusione fino a tre mesi. Come stiamo vivendo in paese questi momenti che hanno parzialmente rivoluzionato la nostra vita? E lo diciamo soprattutto per chi risiede fuori e ci legge, per spiegare come il paese sta reagendo all’epidemia che non ha precedenti nella nostra storia contemporanea. La chiusura dei confini con il Veneto è un fatto nuovo. Si può raggiungere la regione contigua solo attraverso la provincia di Belluno, essendo Venezia e Treviso interdette al transito. Il blocco totale della Lombardia, poi, è un fatto di per sé preoccupante. Bloccato tutto se non per motivi di provata gravità. C’è preoccupazione. Le scuole sono chiuse e il pensiero va alle lavoratrici e lavoratori del settore pubblico: saranno state adottate le necessarie precauzioni sanitarie per rendere sicuro il loro posto di lavoro? Molte persone del paese sono rimaste ben tappate in casa, anche per la presenza in casa di numerosi anziani e grandi anziani che sono a rischio. Il ricovero Sirch di San Pietro al Natisone ieri era interdetto al pubblico e quest’isolamento genera angoscia sia per i familiari che per gli ospiti. Niente messe, funerali ridotti a semplice e fugace funzione. Bar aperti, ma con servizio a un metro di distanza, supermercati e negozi funzionanti e orario ridotto. Insomma, stiamo attraversando anche noi un periodo delicato in attesa del vaccino, che prima dovrà essere scoperto, poi isolato in vitro, quindi testato sugli animali ed infine sull’uomo. Ci vorrà ancora molto tempo.  

08.03.2020, La Festa della Donna proposta da una paesana.

Oggi è la Giornata Internazionale delle Donne. Auguri a tutte le nostre lettrici!  In occasione di questa ricorrenza speciale, desideriamo raccontarvi di un progetto speciale realizzato da una nostra compaesana. Ci riferiamo a lei come a una nostra compaesana anche se ha girato e vissuto in molti Paesi nel mondo, perché il cuore di Elena rimane sempre nelle nostre Valli, con la sua famiglia, con noi, con i suoi progetti personali sul territorio. Come in molti sappiamo, l’anno scorso Elena Tuan ha avviato Misia (@shopmisia su Facebook e Instagram), un innovativo progetto di artigianato e poesia al femminile. Attraverso creazioni artigianali e composizioni poetiche, Misia desidera porre l’attenzione sulla voce, sulla vita, sulla condizione delle donne di ieri e di oggi, nella letteratura così come nella società.  Oggi, 8 marzo, Elena lancia un’iniziativa in collaborazione con ZeroSuTre, Associazione a Udine contro la violenza sulle donne. La descrive così:
Tutti i giorni, non solo l’8 marzo o il 25 novembre, ogni donna si trova a dover combattere una battaglia personale: in famiglia, sul posto di lavoro, nella società. Ce lo suggeriscono le testimonianze di molte donne coraggiose, ma anche i più recenti dati raccolti in moltissimi Paesi nel mondo, tra cui l’Italia. Il genere femminile ha combattuto a lungo per raggiungere le conquiste sociali, economiche e politiche che celebriamo nella Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, l’8 marzo. Eppure dobbiamo impegnarci ancora molto – uomini e donne insieme – per combattere le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono tutt’oggi vittima.
É un messaggio universale e di speranza quello che vogliamo trasmettere con il lancio del progetto di Misia in sostegno di ZeroSuTre, Associazione a Udine contro la violenza sulle donne. Desideriamo dedicarlo a tutte le donne là fuori che stanno combattendo una battaglia quotidiana, qualunque essa sia:  
A(r)matevi. Armatevi di conoscenza, di forza, di coraggio, di speranza, di sogni. Ma soprattutto, amatevi. Perché è solo con il rispetto e l’amore per noi stesse che potremo vincere tutte le nostre battaglie. Insieme.

Per l’occasione Elena ha realizzato una linea in edizione limitata di segnalibri stampati (10€) o ricamati a mano (15€) con la scritta a(r)mati. Parte del ricavato verrà devoluto in beneficienza all’Associazione ZeroSuTre. Se interessati, potete contattare Elena via mail (shopmisia@gmail.com), al telefono (370 3736089), oppure acquistare il segnalibro direttamente a questo link: https://www.gofundme.com/f/armati-misia-in-sostegno-di-zerosutre
Congratulazioni a Elena per questa iniziativa importante e dal forte valore sociale. Il segnalibro si presenta come un’alternativa originale al tradizionale mazzo di mimose, oltre che un modo per fare la differenza attraverso un piccolo gesto. Brava!

04.03.2020, L’educazione di oggi e quella di ieri (1/2).

Oggi è abbastanza naturale, purtroppo, sentire il figlio che dà dello scemo al padre, della cretina alla madre. La colpa è solo dei genitori, perché uno sberlone al momento giusto è propedeutico per il futuro. È veramente fastidioso sentire i piccoli esprimersi con insulti verso i genitori. E se non sono accontentati, il piccolo è capace anche a dare calci ai piedi di mamma e papà, che sicuramente hanno sbagliato nel fare il loro ruolo di genitori. Un tempo? Solo dare della cretina in casa alla maestra era fonte di sicura punizione, mentre oggi le mamme scambiano insulti a destra e a manca via whatsApp sul conto dell’ o delle insegnanti. Cosa indubbiamente deplorevole. Le nostre mamme o nonne, forse sicuramente meno istruite, ma incommensurabilmente più sagge, stavano dalla parte della maestra, del parroco e guai a disobbedire: la sberla (occasionale) degli educatori era tollerata dai genitori e i ragazzi se ne guardavano bene dal dirlo a casa, qualora schiaffeggiati in classe o vicino all’altare maggiore della chiesa di San Pietro al Natisone, dov’erano inviati dinnanzi al parroco i bambini più vivaci.

03.03.2020, Sopralluogo.

   Il 21 marzo prossimo sarà una giornata importante non solo per il paese, ma per il Comune di San Pietro al Natisone e le Valli in quanto si svolgerà la piccola ma significativa cerimonia dell’inaugurazione della nuova stagione turistica delle Valli. Ieri la Pro Loco ha accolto al Centro visite Mulino una piccola delegazione costituita dai vertici di Promoturismo accompagnati dal Consigliere regionale Sibau e dal Vice-sindaco di San Pietro al Natisone Pinatto. È stata eseguita una ricognizione della location giudicata da tutti gli ospiti particolarmente affascinante. Sono stati esaminati gli interni del Mulino dove si celebrerà la cerimonia in caso di pioggia e, in alternativa, il sito dove posizionare all’esterno il tavolo delle conferenze e le sedie o panche per il pubblico. I tecnici della Promotour hanno eseguito i rilievi di orientamento per favorire le opportune riprese televisive. Si tratta di un’imperdibile occasione per presentare ad un pubblico costituito da amministratori e operatori il lavoro della nostra Pro Loco e l’attenzione che il nostro sodalizio ripone per l’ambiente e per la divulgazione. Stiamo facendo il possibile per fare in modo che siano collocate due panchine, rifatta parte dello steccato, posizionate due casette per i pipistrelli ed altre piccole migliorie. Sentiremo alla fine l’opinione degli assessori regionali Bini e Scoccimarro sul nostro sito naturale, sull’accoglienza, sull’esposizione di prodotti rigorosamente locali. Appuntamento per tutti alle 15:00 di sabato 21.

02.03.2020, Ieri a Ponteacco.

    La giornata di ieri ci ha fatto ripiombare ad una domenica qualsiasi di 15-20 anni fa, quando la gente non usciva di casa perché non sapeva dove andare. La chiusura del Centro ha dato una prova tangibile di quanto la sua apertura domenicale sia importante per la vita del paese. Ieri tutti a casa, senza giornali, senza la possibilità dell’ormai consueto apertitivo di fine-mattina. La giornata piovosa ha tenuto i ponteacchesi ben tappati in casa. Nel complesso, comunque, è stata una gradevole giornata di relax. Più di qualcuno è rimasto in pigiama tutto il giorno. E andare dove? Dopo un estenuante martellamento sui rischi e le conseguenze del Corona virus, dove tale Barbara d’Urso ha diffuso un documentario su come ci si dovrebbe lavare le mani! I centri commerciali sono rimasti aperti perché ci vuole anche un seppur lento ritorno alla normalità. Scuole chiuse tutta la settimana per scongiurare un possibile contagio. Domenica prossima riprenderemo la consueta apertura del Centro, con Evelino e Lorenzo. Si tratterà sicuramente di una “giornata di fuoco” alla quale i soci sono fin d’ora invitati. Buona settimana e facciamo il possibile per sbarazzarsi di questo virus, fonte di grande preoccupazione.

01.03.2020, Maglia e uncinetto (2/2).

Quanti soldi si risparmiavano con i maglioni un po’ abbondanti per il primogenito, che poi li passava al secondo o terzogenito! E c’era una piccola economia legata al gomitolo: le signore si recavano a Cividale, sotto i portici, acquistavano la lana e gli accessori. In varie case del paese c’erano dei cilindretti con all’interno un campionario di aghi/ferri lunghi, meno lunghi, più grossi, più sottili e un piccolo mazzetto di uncinetti da utilizzare sia per la lana che per il cotone. Il lavoro a maglia ha dato molte soddisfazioni alle nostre mamme o nonne perché ogni maglione o “skùfa” prodotti avevano la loro storia, il loro impegno. Un’arte straordinaria, un toccasana per rilassare la mente oberata da mille impegni e preoccupazioni per sbarcare il lunario. La Lisa faceva anche gli scialli, la Anna i calzettoni, la Graziana e la Ada elaborati maglioni con le trecce in rilievo, solo per citarne alcune. Oggi il lavoro a maglia potrebbe essere considerato una home-therapy perché aiuta a rilassare le persone che sferruzzano. Sì, diritto e rovescio, riannodando … i fili della vita.