31.07.2020, I funghi, che passione! (Contributo di Renzo Onesti)

Interessantissima anche se molto parziale (non può che essere tale) descrizione del mondo dei funghi da parte della Redazione della Proloco di Ponteacco. Riporto le mie conoscenze micologiche alla giusta dimensione che è quella di “appassionato micofilo”.  Invidio le conoscenze di illustri micologi, e specialmente di quelli più umili e modesti, che, per loro precisa ammissione, descrivono la materia di studio da loro seguita come qualcosa che ha un inizio ma di cui non si è in grado di vederne la fine, come la  numerologia. I funghi che compongono la famiglia dei miceti ricoprono l’intero globo terrestre con il loro micelio, dividendosi in miliardi di individui diversi presenti in ogni dove, utilissimi alla vita del nostro pianeta e, come ogni altra cosa, possono essere utilissimi o mortali a seconda dell’uso che se ne vuole fare e della conoscenza che se ne possiede. Il micologo che più  mi ha guidato in questa passione è stato un ingegnere nato a Trento: Bruno Cetto, che ha svolto sui funghi un lavoro di inestimabile valore pubblicando una collana di libri “i funghi dal vero”,  7 volumi con oltre tremila fotografie corredate da minuziose descrizioni di ogni fungo, distinguendo tra quelli velenosi e quelli mangerecci. Un mio consiglio: non andate a funghi guidati da libri o manuali vari, esistono corsi e associazioni che li tengono. Una curiosità: esiste una muffa capace di intaccare e distruggere perfino il vetro. Recentemente un gruppo di ricercatori dell’università di Stanford, ha scoperto all’interno del reattore nucleare di Chernobyl un fungo che protegge dalle radiazioni e che quindi potrebbe consentire all’uomo di sopravvivere su Marte, finora inaccessibile proprio a causa del suo elevato livello di radioattività.  Si auto-replica e si auto-guarisce. È giàstato in grado di assorbire i dannosi raggi cosmici sulla Stazione Spaziale Internazionale e potrebbe essere potenzialmente utilizzato per proteggere le future colonie di Marte.

30.07.2020, La signora Luigia (2/2)

   Chi scrive, ricorda la signora Gigia intenta a cucinare la polenta, spesso gialla, adagiata su un tagliere che sembrava immenso nel suo diametro, sul cui manico era arrotolato un filo bianco che serviva per creare generose fette. Si andava dai Serafini la sera a comprare il latte appena munto, contenuto in un grande secchio di metallo appeso sopra il seglàr (acquaio in pietra) della “cusìna sporcja” (cucinetta). Gigia aggiungeva sempre mezzo bicchiere di latte oltre la misura richiesta. Non erano anni semplici quando sono nati i 10 fratelli. La famiglia Serafini non ha mai stretto la cinghia come quasi tutte le altre famiglie del paese, anzi, era benestante perché in stalla c’erano molti animali, soprattutto torelli che ogni sera, in fila indiana, raggiungevano la fontana della piazza per abbeverarsi. La periodica macellazione di un bovino permetteva una buona disponibilità di carne, che era venduta anche per altre famiglie. Gigia ha fatto storia, una storia del paese. Ecco perché non è stata dimenticata.

29.07.2020, La signora Luigia (1/2)

In paese era affettuosamente chiamata “Gigia” e a molti anni di distanza dalla sua scomparsa, è ancora ricordata in paese, sia per il suo ruolo di mamma, sia per l’amministrazione della famiglia in assoluto più numerosa di Ponteacco. Ha avuto dieci figli: Anna, Pieri, Tin, Ennio, Checo, Carlut, Ciso, Concetta, Marta e Elide, tutti grandi lavoratori, chi passato a miglior vita, chi invece continua ancora a lasciare la propria traccia nella storia della nostra piccola comunità. Gigia era una donna infinitamente buona, dotata di una sensibilità fuori dal comune, di una saggezza che non si apprende con nessuna laurea contemporanea. Abbiamo nominato 10 figli, ma c’era anche il marito Toni, il nonno di tutti questi ragazzi di un tempo, il  “nònzer”, poi vari parenti che venivano durante l’estate da Gemona a trascorrere qualche settimana di vacanza dagli zii. Gigia era una persona che mai è scesa in pettegolezzi, in giudizi su situazioni che non le appartenevano e questa dote l’ha trasmessa ai figli …

28.07.2020, A proposito di funghi! Forse non tutti sappiamo che … (3/3)

   Esiste anche il cosiddetto “fungo della risata”. Ingerito può causare risate incontrollate in quanto contiene la psilocibina, sostanza allucinogena. Il nostri intestino è ricco di funghi “buoni”, che aiutano il processo digestivo del cosiddetto “secondo cervello” del corpo umano. Esistono persino funghi che si sviluppano nel ghiaccio, che vivono in climi rigidi decomponendo il legno all’interno degli alberi, che poi generano umidità fino a contenere la loro presenza. Esiste anche il fungo “dita di morto”: si formano su pezzi di legno sepolti nel terreno e sembrano dita artritiche che spuntano dall’oltretomba. Il lievito è un ammasso di funghi. Immaginiamo senza questo prezioso componente che tipo di pane mangeremmo! Per approfondimenti suggeriamo una lettura molto interessante, fonte di queste nostre tre puntate: “National Geographic”, saggio “Funghipedia” (Il Saggiatore).

27.07.2020, Ieri al Centro

   Lorenzo e Daniele hanno portato a termine un buon turno domenicale, con numerosi soci che si sono intrattenuti per il consueto brindisi. Una bella domenica d’estate, quella di ieri, che ha favorito l’esodo forse del mordi-e-fuggi, forse della “toccata e fuga”, sta di fatto si è trattato di una giornata con traffico vivace, soprattutto di moto e biciclette, Ieri alle 11:00 sono giunti al Centro il Sindaco e il Vicesindaco per un incontro programmato con la Pro Loco, che stasera si riunirà per un incontro informale del Consiglio direttivo, per esaminare alcuni dettagli riguardanti l’inaugurazione dei lavori eseguiti lungo la sponda del fiume. Gli amministratori si sono dimostrati molto attenti non solo verso le nostre esigenze, ma verso il progetto generale di qualifica dell’ambito. Quasi tutto è pronto per sabato prossimo, alle 17:00, per un incontro esteso a tutti. Una parte della giornata si svolgerà al Mulino e il resto al Centro. In questi giorni prepareremo una specifica news relativa all’evento di sabato prossimo. Buona settimana, che ci traghetterà in agosto, ottavo mese di questo anno che definirlo “controverso” è solo un eufemismo.

26.07.2020, A proposito di funghi! Forse non tutti sappiamo che …

   I funghi, al cui regno appartengono anche le muffe e i lieviti, per quanto possa stupire, sono più vicini agli animali che al mondo vegetale. Animali e funghi -secondo le ultime ricerche, alle quali abbiamo attinto le news- pare abbiano un antenato comune che si separò dalle alghe 1 miliardo di anni fa. Proprio i funghi permisero alle alghe di uscire dagli oceani agendo come loro radici. E ancor oggi aiutano le piante a stabilirsi in terreni nuovi e difficili. Non tutto ciò che i funghi combinano sottoterra è benefico per l’uomo. Sono state trovate muffe sui cibi sepolti con i faraoni, muffe attive che minano i polmoni di chi le respirano. È incredibile quante spore possano trovarsi negli spazi chiusi, perfino nelle nostre camere da letto: in parte entrano dalla finestra, in parte le portiamo nei capelli e nei vestiti, su cuscini usati anche 20 anni fa. Un fungo può lanciare fino a 30 mila spore al secondo, fiorando i 2,6 mld al giorno, a una velocità che in certe specie può superare i 100 km all’ora. Quando trovano il loro habitat, i funghi possono rivelarsi molto competitivi e avidi, un po’ come gli umani e ad emettere sostanze chimiche per tenere alla larga i concorrenti: ecco un miceto che colora il legno di verde-azzurrino, che possiamo notare lungo i nostri sentieri. C’è un fungo che si nutre del materiale legnoso di termiti le quali coltivano i funghi per poi divorarne la parte digeribile.

25.07.2020, A proposito di funghi! Forse non tutti sappiamo che… (1/3)

   Si avvicina la stagione dei funghi e vediamo se, con queste due parti di news, riusciamo anche a stupire Renzo Onesti, considerato uno tra i massimi conoscitori di funghi, un micologo di provate esperienze. I funghi sono molto “indaffarati”, anche se nel nostro immaginario sembrano passivi e forse anche “noiosi”. Eppure, agendo sotto terra, fanno mille cose utili al Pianeta. Quando parliamo di funghi, non ci riferiamo soltanto alla parte visibile e gustosa, parliamo del cappello utilizzato per diffondere le loro spore e riprodursi. Nel mondo dei funghi esiste anche una parte sotterranea, detta micelio, ovvero il reticolo tentacolare composto dalle ife, finissimi capillari, molto importanti per il nostro Pianeta, al punto che in un metro cubo di terreno del nostro magnifico sottobosco, possono esserci anche ventimila km, anche 60 volte più sottili dei pelucchi delle radici di una pianta qualsiasi. Così sottili da recuperare una maggior quantità di nutrienti dal terre come l’azoto, il fosforo e potassio e -notare bene- passarli alle piante attraverso le radici, in cambio dei carboidrati che le piante sanno sintetizzare grazie alla fotosintesi. Anche noi umani, incapaci di fotosintesi, dipendiamo dalle piante per quanto riguarda gli zuccheri. Renzo giustamente sostiene -e lo ha detto più volte-: “Bisogna saper raccogliere il fungo”, in quanto rappresenta un piccolo mondo …

24.07.2020, Che noia (2/2)

   C’è un piccolo problema per i giovani: i giochi e i video catturano l’attenzione e sono molto efficenti nello scacciare la noia nel breve termine, ma sono oggetti passivi e in questo tendono a mortificare il nostro bisogno di sentirci padroni di noi stessi. È come se realtà esterne siano chiamate a risolvere per noi il problema della noia. Più il senso di controllo sul mondo si atrofizza, più diventiamo vulnerabili alla noia. Ecco, dunque, l’emergere di opportunità consolidate quali l’approfondimento di particolari interessi, l’abituarsi a leggere sempre di più, soprattutto gli articoli da cima a fondo, il disegnare e il dipingere. Scopriremo che la nostra attidutine è molto più creativa rispetto al trascorrere giornate intere davanti a uno schermo, a inseguire vittorie virtuali che nulla hanno a che vedere con la realtà.

23.07.2020, Che noia (1/2)

   Spesso buona parte dei nostri giovani vive nella noia, una sensazione che ha un unico aspetto positivo, quello di costituire un allarme con cui il cervello ci segnala che stiamo sottoutilizzando le nostre capacità mentali. Secondo gli esperti, senza la capacità di provare noia continueremmo a svolgere attività che non valorizzano la nostra mente. Analisi interessante, vero? Dovremmo confrontarci con quest’emozione e non cercare il modo più facile e veloce per sfuggirle. I nostri ragazzi sono iper-attivi con i giochi sullo smartphone o i video su YouTube ed è una loro scorciatoia che impedisce di risolvere il problema di fondo, ovvero trovare attività che impegnino la mente in un modo realmente soddisfacente. Così, tornano ad annoiarsi non appena ripongono il telefonino o spengono il computer.

22.07.2020, Brutta fuori, bella dentro

Parliamo della frutta esteticamente non bella come mele troppo piccole, pere “storte”, pomodori ammaccati. Si tratta di prodotti troppo “brutti” per essere esposti sugli scaffali dei nostri supermercati. Da buttare, anche se comunque buoni e nutrienti come gli esemplari senza difetto. Tra un mese e mezzo la vedremo nei nostri frutteti. Più del dieci per cento della frutta e della verdura prodotta dalle nostre aziende agricole friulane e valligiane è scartata, o peggio, neppure raccolta, lasciata marcire sui rami o tralci, o gettata a terra. Se la stagione è segnata dal maltempo, la percentuale sale al 20-25%, quando, isomma, o per grandine, o per siccità crescono prodotti non aderenti agli standard estetici imposti dalla distribuzione e dunque alle aspettative (anche presunte) dei consumatori. Se la frutta e verdura scartata fosse venduta a metà prezzo, sicuramente andrebbe a ruba, infatti il consumatore che paga il prezzo pieno e non sempre a buon mercato, pretende anche un livello estetico accettabile, proporzionato al prezzo imposto. In FVG si calcola che finiscano nel bidone, ovvero prodotti inaccettati, per un valore compreso tra i 300 e 400 mila Euro. È un aspetto che si intreccia con il tema dello spreco alimentare. Per fortuna si moltiplicano le iniziative per recuperare almeno una parte di questi alimenti scartati dall’ormai famosa filiera agroalimentare, a vantaggio di quella più etica e alternativa.