08.12.2020, L’Immacolata Concezione

   Il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Nella devozione cattolica l’Immacolata è collegata con le apparizioni di Lourdes (1858) dove Maria apparve a Bernardette presentandosi come «l’ Immacolata Concezione». È un dogma di approfondimento della Rivelazione, collegato alle apparizioni della Madonna nella cittadina francese (1858). Giornata di festa molto gradita poiché corrisponde all’anticamera, un’anteprima dei festeggiamenti che inizieranno tra una quindicina di giorni. Una cinquantina d’anni fa questa giornata di festa coincideva con le prime esibizioni in chiesa della mitica cantoria della parrocchia di San Pietro al Natisone, dopo settimane e settimane di prove. La prima uscita, a ricordo di chi scrive, corrispondeva alla messa solenne di San Pietro al Natisone, seguita da quella solenne di Azzida. Era l’ultima occasione per andare a raccogliere il muschio nel patok dietro la chiesa ma, soprattutto, lungo il torrente di Tarcetta. Si faceva a gara per raccogliere le “plaie”, ovvero il pezzo più ampio che rivestiva più piastrelle della cappella dove si allestiva il presepio. Da 11 anni coincide con l’accensione delle stelle a Ponteacco co la manifestazione “Ponteacco sotto le stelle 2020”.

07.12.2020, Ieri in paese

   Ah, che domenica insignificante, ieri! La pioggia battente, seppur moderata, non ha mollato un secondo. Moderata da noi, insistente e decisamente più copiosa sul Friuli occidentale  con smottamenti e allagamenti. Il Natisone ieri ha sfiorato i 200 metri cubi al secondo che, tradotti in pratica, senza i lavori eseguiti, corrispondevano a un metro e mezzo d’acqua nel Mulino. La sistemazione dell’alveo ci ha risparmiato danni e ha reso tutta l’area sicura. In paese non c’è stata anima viva, tutti in casa probabilmente a fare alberi e presepi. Insignificante il traffico sulla statale, nessun pedone per strada. Una domenica da dimenticare, mentre c’è un cauto ottimismo sull’andamento dell’epidemia. Doami alle 18:00 accenderemo le stelle e forme mai come quest’anno sentiamo il bisogno di stare uniti e di condividere le prossime feste alla luce di quel bel simbolo che da anni ci accompegna fino al nuovo anno. Buona settimana, ottima con la festta dell’Immacolata, domani.

06.12.2020, Modalità di riscaldamento delle nostre case (2/2)

   Negli “oneri di sistema” presenti nella bolletta della luce sono compresi gli investimenti dello Stato sull’energia rinnovabile e tanti altri piccoli balzelli di difficile comprensione. Meno si ha a che fare con le utenze e più si risparmia, nel senso che la legna e ultimamente il pellet rimangono i combustibili più gettonati in paese, ma anche nelle Valli al posto dei costi fissi e dei costi di gestione del contatore. Il gas sarebbe anche conveniente, ma chi sta dietro a tutto ciò che è caricato in bolletta! Siamo andati a curiosare per le case di alcuni paesani residenti fuori. In Belgio Daniela, Agnodice e J.M. non hanno il camino. Si riscaldano con il gasolio che è subentrato al carbone di tanti anni fa. Franco e Marisa a Milano non hanno il camino, né la cucina economica. Il riscaldamento dell’appartamento è costituito da un impianto centrale a gas metano, ma -ci assicurano- il letto la sera è sempre ben caldo. Beppina a Ratingen, Germania, non ha il camino. Possiede una cucina con piastre e forno ad energia elettrica. Il riscaldamento della sua abitazione è a pavimento: una soluzione che la soddisfa pienamente.

05.12.2020, Modalità di riscaldamento delle nostre case (1/2)

   Ah, il dolce tepore della casa! Tutte le abitazioni in paese possiedono almeno la cucina economica, a legna. Il calore della legna, vuoi con la stufa, vuoi con il caminetto, resta il più gradito. Le ultime tecnologie a pellet, le stufe o caminetti ventilati hanno risolto molti problemi, ma non tutti. Certo, è comodo programmare la propria stufa a pellet, rientrare a casa dal lavoro e trovare le stanze belle calde. In alcune abitazioni ci sono le stufe modello-montagna, quelle che una volta calde emettono calore per irraggiamento per ore e ore. Un impianto in paese è costituito dalla caldaia a legna “a fiamma invertita” (brucia per aspirazione verso il basso), che permette la produzione di grandi quantità d’acqua a 80-90°. Si fa un carico al giorno, la legna si carbonizza e resta pochissima cenere. Sono una ventina le abitazioni allacciate alla rete del gas metano. La gente giustamente non si fida: supponiamo ci siano 50 euro di consumo effettivo, il totale della bolletta 150 euro, così come avviene per il conto della luce che con la nuova tassa definita “oneri di sistema” la bolletta è sensibilmente aumentata …

04.12.2020, A distanza s’impara meno

   Nell‘intervento di ieri sera in tv il premier è stato chiaro: gli studenti ritorneranno a scuola il prossimo 07 gennaio. Niente divide le famiglie, in questi periodi, come il tema della DAD, la Didattica a distanza che coinvolge numerosi studenti anche del nostro paese: ai genitori preoccupati per i possibili contagi a scuola si contrappongono quelli che dalla Dad temono ricadute sulla preparazione e quindi sul futuro dei propri figli, con il rischio di avere “figli asini”, a rischio, incapaci di affrontare il domani. La presenza fisica di alunni e insegnanti è fondamentale soprattutto per le scuole del primo ciclo, che coprono gli anni di maggiore plasticità cerebrale dell’alunno: perdere sei mesi di presenza scolastica quando si hanno tra i sei e i docici anni è molto peggio che perderli quando si è alle superiori. In tale periodo si formano lacune e incertezze che potrebbero risultare irrecuperabili nel futuro. C’è chi alle superiori oggi scrive “cè, cosè, là al posto dell”l’ha”. Cosa sarà dei nostri ragazzi con questo prolungato vuoto formativo? Questo è quanto si chiedono i genitori responsabili, ai quali sta a cuore la vita dei propri figli. 

03.12.2020, Si torna in campagna? (2/2)

   In questi nuovi orientamenti, di chi intende uscire dalla città e trasferirsi in campagna, c’entra anche il nuovo approccio con il web che annulla le distanze, riduce il divario tra città e campagna, tra centri e periferie, tra “in” e “out”. Adesso ognuno di noi può diventare il centro delle proprie attività, che si trovi a Montefosca, a Ponteacco o a Udine. Del resto, ogni mutazione epocale si riflette anche in una nuova geometria del reale, in una riconfigurazione del proprio mondo. Risultato? Si allagano gli spazi immateriali e si restringono quelli materiali. È proprio questa riconfigurazione delle mappe della vita che può dare una nuova speranza alle periferie. Stiamo assistendo alla nascita di una nuova cartografia dell’esistenza? Qui a Ponteacco ce lo auguriamo. Potrebbe essere fondata su una inedita mediazione tra il reale e il virtuale, fra dimensione fisica e dimensione digitale. La tecnologia potrebbe aiutare a ricreare un habitat intelligente, a misura d’uomo, quello nuovo, quello tecnologico.

02.12.2020, Si torna il campagna? (1/2)

   Secondo l’opinione di numerosi immobiliaristi friulani, negli ultimi mesi c’è un rinnovato interesse per le case di campagna, non lontane dalla città. L’emergenza sanitaria ha fatto crescere il desiderio di luoghi salubri, di paesi a bassa densità abitativa, di paesi un po’ lontani dal frastuono e dalla concitazione urbana, dov’è più facile mantenere le distanze e non si ha la paura che ogni persona che si incroci sia un “untore”. È il segno che qualcosa sta cambiando nelle nostre coordinate della realtà, della nostra percezione e organizzazione dello spazio, sia quello fisico, sia quello sociale. Anche con l’aiuto dello “smart-working”, che smaterializza la presenza e consente a un numero sempre maggiore di persone di lavorare in remoto, nella pace di un luogo un po’ più appartato e nello stesso tempo vicino al centro. Ponteacco ha tutte le carte in regola per offrirsi a questa nuova tendenza, a questo nuovo interesse …

01.12.2020, Sangue

   Fino ad oggi il nostro paese ha dato un notevole contributo all’AFDS-Associazione Friulana Donatori di Sangue. Un gesto di generosità verso il prossimo che non ha eguali. Forse non tutti sanno che il sangue è prodotto dal midollo e la rete in cui viaggia -l’apparato cardiocircolatorio- misura complessivamente il doppio della circonferenza terrestre, in ognuno di noi. Alcuni enti lo catalogano come merce in quanto è il tredicesimo prodotto più venduto al mondo. L’OMS-Organizzazione mondiale della Sanità lo mette tra i farmaci in quanto ogni tre secondi qualcuno al mondo riceve sangue da un donatore. L’Agenzia antidoping lo inserisce tra le sostanze proibite, visto che una dose di sangue fresco aumenta l’energia. In Galles c’è un’azienda che alleva le sanguisughe (una delle poche al mondo). Il motivo è che questi brutti animaletti producono un anticoagulante molto più potente di quelli creati in laboratorio. Se andiamo a vedere, l’uomo ha creato cuori sintetici, vene di plastica, raccordi circolatori di ogni tipo, ma finora non è stato in grado di creare e produrre il sangue.

30.11.2020, Ideri in paese

   Definiamola “dimenticabile” la domenica di ieri, nel senso che, senza infamia e senza gloria ha salutato il mese di novembre che termina proprio oggi. Una domenica dove gran parte dei paesani è restata in casa. l cielo sereno non ha compensato le continue raffiche di vento, che hanno scoraggiato molti a fare passeggiate. Il traffico è stato ridotto per tutto il giorno. In molte case sono stati effettuati igli addobbi natalizi, in attesa dell’accensione delle luci. Avete preparato le stelle? Avete controllarto se funzionano in tutti gli otto lati? Paolo è a disposizione per le eventuali riparazioni, possibilmente non da “ultimo giorno” o ultimo minuto. Ci rimangono solo 25 giorni a Natale. Auguriamo a lettrici e lettori la miglior settimana.

29.11.2020, Animali vaganti sulle strade

   Riprendiamo ancora una volta quest’argomento per sensibilizzare il guidatore al grave grave pericolo derivato dalla presenza sempre più numerosa di animali. La limitazione al traffico sta favorendo lo stazionamento o l’attraversamento di grossi esemplari sulle nostre strade. Le segnalazioni sono quotidiane, come quella giunta a noi, riferita alla presenza di due tranquilli cinghiali sulla strada per San Leonardo dopo le 22:00 al ritorno dal turno pomeridiano di lavoro. Ma la cronaca in questi ultimi periodi riporta l’investimento di un grosso animale avvenuto sull’A4, al confine con il Veneto, poi un altro in zona Nimis con due donne ferite. Poi tanti danni, tanti spaventi. Anche il presidente della Coldiretti FVG, Michele Pavan, sottolinea il grave pericolo per l’incolumità dei conducenti. Pare siano 20.000 i cinghiali liberi di circolare nelle campagne, fino ai confini con le aree urbane e con pesanti danni alle colture. Non si tratta solo di richieste di risarcimento, ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione e lontano dalla burocrazia sempre pronta a intralciare gli interessi della società.