22.01.2022, Il tramonto (1/2)

   Il tramonto rappresenta il confine tra il giorno e la notte e questa separazione è annunciata dall’Avemaria che è suonata ogni sera dai tempi dei tempi. Nella saletta espositiva del campanile c’è l’elenco dei mežnari, i sacrestani che hanno svolto per anni e senza la giusta visibilità un’opera molto importante per la nostra collettività. L’Avemaria della sera nei tempi passati, aveva la funzione religiosa di richiamare i fedeli alla preghiera di fine giornata. I rintocchi della campana grande in “fa#-diesis” coglievano molte persone in stalla, intente a “komadare” le mucche, oppure a mungere, mentre il suono della campana media in “sol#-diesis” corrispondeva all’accorato ringraziamento per quanto ricevuto nel corso della giornata. Il suono della campana media, dopo l’Avemaria, si è estinto con l’arrivo del suono computerizzato delle nostre campane dove i bronzi sono programmati e programmabili. L’Avemaria aveva un preciso incarico, quello di indicare il margine posto tra luce e tenebre, il bordo da non oltrepassare, il segnale del dovuto rientro a casa, soprattutto in questa stagione invernale dove le giornate sono corte e le serate avvolte spesso nella bruma.

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