Anche oggi la vita di paese è fatta di legami e l’intreccio dei legami comunitari che costituiscono il paese è sostanzialmente equilibrato. La necessità di essere solidali è un valore che per fortuna abbiamo raggiunto da tempo, ma una volta la conflittualità era veramente diffusa e metteva a rischio valori che dovevano essere sempre riaffermati, così come ci sono legami obbligati che si intrecciano a legami scelti. E come da sempre nella storia umana, seppur modificati, ci sono relazioni e conflitti che stringiamo e alimentiamo per necessità e calcolo e ci sono relazioni che stringiamo o rompiamo perché sollecitati da sentimenti ed emozioni. Questa in sostanza è la vita di paese e, per certi aspetti, anche di pianerottolo in città, nel principio “tutto è di tutti”. Certo, in paese talvolta lo sguardo è ed era ossessivo, esiste ed esisteva il controllo sociale, la lima sorda e aguzza del pettegolezzo era pratica molto diffusa, la comunità attenta anche oggi che quel che accade avvenga secondo le regole, nel rispetto dei modelli e dei valori che sostengono il delicato equilibrio su cui si regge la vita collettiva. Non sono i contadini: sono i cittadini che hanno nostalgia della serena vita di paese! E l’emergenza sanitaria di questi periodi, pur nella preoccupazione di tutti, ne è un esempio.