22.11.2022, Il coltellino

   Una tra le principali aspirazioni post-adolescenziali maschili era quella di dotarsi di “brìtla”, di coltellino, un’abitudine di massa, non del tutto scomparsa, passata quasi nel dimenticatoio in questi ultimi decenni. Uno tra gli accessori più ambiti per generazioni è stato proprio il coltellino da tenere sempre nella tasca dei pantaloni. Ci si potrebbe chiedere quale fosse stato il suo scopo, la sua destinazione. Anzitutto aveva le dimensioni consentite dalla legge e quest’aspetto metteva al riparo il proprietario dall’uso improprio di armi bianche. La vita un tempo si svolgeva a contatto con la natura e la campagna era frequentata da molte persone. Il coltellino era utilizzato per spellare una veja (ramo di piante tenere e lisce con ad esempio il salice), per controllare il grado di maturazione di un frutto, per intagliare un pezzo di legno, per incidere iniziali sul tronco e raramente come oggetto di offesa. Fatte le dovute distinzioni, possiamo dire che la “britla” è stata soppiantata dal telefonino: non si usciva da casa senza coltellino, così come  oggi non si esce senza telefonino. L’offerta commerciale di tale accessorio era notevole e la qualità  della lama, che doveva essere sempre ben affilata, era quella che faceva la differenza del prezzo. Il negozio di riferimento per l’acquisto era Spada di Cividale, dopo aver verificato le disponibilità della Ferramenta Piccoli. Oggi il coltellino si è evoluto e si è adattato alle esigenze degli amanti della natura, esploratori, appassionati dell’avventura e, perché no, del brivido. Ci sono coltellini che racchiudono capolavori della piccola tecnologia: lama principale, lama secondaria, forbici, cavatappi, apribottiglie, seghetto, lima.  

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