23.03.2020, Domenica assurda.

   La giornata di ieri non trova eguali nella nostra storia. Il divieto di tutto e per tutti ci ha consegnato una domenica che non dimenticheremo. Tutti in casa, sospese tutte le attività umane al di fuori del proprio uscio. Si sono viste per la via del paese rare persone frettolose. Sulla statale sono transitate pochissime auto, quelle dei Carabinieri, della Protezione civile e due furgoncini forse del Poiana, forse del CAFC. Aggiungiamo, per puro connotato di abbondanza, altre 5 o 10 auto private al massimo. Chiusi i negozi di ogni genere. E questa settimana il programma non cambia. Sono provvedimenti che noi ormai conosciamo, ma li descriviamo per chi ci segue da fuori, per le molte persone preoccupate che ci scrivono dal Belgio, dalla Germania, dai Paesi Bassi, dalla Russia. Nelle Valli ci sono alcune persone in quarantena, ma il virus, per fortuna, pare abbia colpito una sola persona, nell’altra vallata. Il caffè al bar è un ricordo, la spesa è veloce, rapida, essenziale. Meno male che Internet accorcia le distanze e mantiene vivi i contatti. Giovedì scorso, stando a quanto hanno scritto i giorni, si è rischiato il collasso della rete oberata in tutto il mondo da miliardi di messaggi, dai dati del lavoro on-line, delle lezioni via-web. La giornata di ieri è stata difficile per la comunità croata residente nelle Valli: ai problemi del virus dilagante anche in Croazia, si è aggiunto il terremoto a Zagabria con gravi danni e migliaia di senzatetto che hanno trascorso la notte nei parchi e con la mascherina (per chi ce l’aveva) indossata. Naturalmente non potevano mancare alcuni fiocchi di neve. Auguriamo una buona settimana. Facciamo ancora uno sforzo nel seguire alla lettera le disposizioni governative.

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