23.11.2022, I nostri primi “selfie”

   Ogni giorno nel mondo sono centinaia di milioni i selfie che ci si scambia ad ogni occasione eppure, se andiamo a vedere con maggior precisione, i nostri primi autoscatti non sono così recenti, ma hanno su per giù una cinquantina d’anni. Negli anni ’70 a sinistra dell’ingresso della stazione ferroviaria di Cividale, fu installata la prima macchina fotografica automatica per la produzione di foto-tessere. Fu un grande successo e durante le domeniche di “austerity” di quel decennio, si formarono code di single, coppie e gruppi in attesa di entrare nella cabinetta per 4 scatti dal costo di 100 lire, passati poco dopo a 500, poi a 1.000. Lo scopo era quello di immortalare le proprie facce prima o dopo il pomeriggio passato al cinema o alla discoteca Mocambo di Montina. C’era la foto da inviare alla fidanzata, quella da tenere nel taccuino e a volte quelle necessarie per i documenti anagrafici, anche se la qualità non è che fosse delle migliori. Dopo aver regolato l’altezza del seggiolino, avvenivano in sequenza i quattro scatti che spesso prendevano alla sprovvista i predestinati. Nelle nostre soffitte sicuramente si possono trovare immagini della nostra passata gioventù, con i colletti delle camicie a punta ben stesi su maglioncini riportanti lettere dell’alfabeto a caso, oppure folte chiome di capelli spesso lunghi fino a coprire il collo. Rispetto ad oggi, è cambiato l’approccio tra quel tipo di foto e i selfie contemporanei. In quei tempi esisteva una certa soggezione dell’obiettivo, mentre oggi non ci si pone problemi nel ritrarsi con la lingua sporgente a mo’ di palla, oppure con la bocca racchiusa, che ricorda a volte una parte anatomica specifica della gallina a uovo appena deposto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *