28.09.2021, La premesse di un’importante rivoluzione (1/2)

   Le Valli passarono sotto la dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1420, alla fine del glorioso Patriarcato d’Aquileia, il quale, da parte sua, aveva governato con lungimiranza la “Patrie dal Friûl” a partire dal 1077. Perso lo Stato, ai Patriarchi rimase la cura delle anime e non era cosa da poco, considerando che la diocesi arrivava fino a Salzburg, Lubiana, Istria e un pezzo di Dalmazia. Per tutto il Seicento ci fu una specie di “guerra fredda” tra Vienna e Venezia sui territori e sulla giurisdizione friulana. L’imperatrice Maria Teresa d’Austria (1717-1780) propose al Papa di eliminare il Patriarcato per lei troppo ingombrante e istituire due Arcivescovadi, uno a Gorizia su cui governava Vienna, uno a Udine governato da Venezia. Il pontefice si espresse con la pubblicazione della Bolla papale del 5 luglio 1751 che aboliva la sede di Aquileia assieme al titolo e alla denominazione patriarcale. Le Valli e i piccoli paesi che man mano stavano crescendo, vivevano in un contesto sociale e politico-amministrativo dalle caratteristiche medievali. Vigevano ancora le regole del feudalesimo e il luogotenente veneto nominato e incaricato della sorveglianza trattava i valligiani  come “buoni e fedeli servitori” …

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