07.01.2020, Il Pane di santa Dorotea.

   Una piacevole sorpresa ieri mattina ha svegliato i residenti di Ponteacco, Tiglio e Mezzana: la pagnotta di Santa Dorotea, sfornata da pochi minuti, consegnata in tutte le case dei tre paesi, così come avveniva dal Settecento, tradizione riscoperta dalla Pro Loco che ha istituito una piccola catena di montaggio. D’accordo con il panificio, alle 08:00 precise sono stati ritirati i cinque cestoni contenenti il pane. Giunte al Centro, sono state impacchettate così come si può vedere nella foto della gallery. Precedenza per la distanza è stata data a Mezzana, poi tiglio ed infine Ponteacco. In una giornata di festa ritrovarsi il pane ancora tiepido sull’uscio di casa è indubbiamente una cosa piacevole e che è stata accolta con favore dai paesani. C’è chi ha insistito per un’offerta, chi voleva donare una candela benedetta in segno di riconoscimento. La soddisfazione per la Pro Loco è stata notevole. Due carriole cariche di panetti hanno raggiunto tutte le case e non c’è stata abitazione che non abbia ritirato con un sorriso la confezione accompagnata con un rotolino dov’erano spiegate le motivazioni dell’iniziativa. Catalogate le feste di Natale, da oggi si torna alla realtà quotidiana di questa settimana già “mini”, che auguriamo proficua a chi ci legge.

06.01.2020, Ieri al Centro.

Un coro di bambini ha scandito a lungo: “Be-fa-na/Be-fa-na”, accogliendo così l’arrivo della simpatica vecchietta che, come vediamo nelle foto-gallery, ha portato un piccolo dono a tutti i bambini presenti, assai numerosi anche quest’anno. L’iniziativa è riuscita e conclude queste belle vacanze di Natale che ci vedranno domani alle prese con il feriale.  Ieri sera il Centro era affollato di bambini, genitori, soci, sindaco, amici giunti per l’occasione. Una bella soddisfazione per la Pro Loco. Oggi distribuiremo il pane di Santa Dorotea per le case di Ponteacco, Tiglio e Mezzana. Si tratta di un gesto simbolico, colmo di significato. Quattro saranno le persone addette alla distribuzione, che suoneranno al campanello per donare il pane ancora caldo. La Pro Loco ci tiene a quest’iniziativa giunta alla sua seconda edizione: il pane è conciliazione, legame, unisce tutti nel suo buon sapore. È d’auspicio per un anno speciale. E domani mattina, purtroppo, si spegneranno le stelle, le luminarie, di disferanno gli addobbi con un arrivederci al prossimo 08 dicembre. Sarà un martedì. La Pro Loco ringrazia tutte le persone che hanno contribuito alla riuscita degli eventi programmati.

04.01.2020, La Vigilia dell’Epifania.

   Le donne dei nostri paesi, senza distinzione alcuna, preparavano gli strucchi lessi con il “gubančanje”  (il ripieno) che avevano conservato per quest’occasione, rimasto dopo le cotture natalizie. La sera del 05, guidati dalla “fàgla-fiaccola”, gli uomini e i ragazzi del paese si recavano in chiesa a suonare le campane a distesa, un buon auspicio per la campagna ancora addormentata nel sonno invernale. Terminata la messa durante la quale si benediva l’acqua, si preparava il vin-brulé che si beveva anche mangiando il pane di santa Dorotea, per ricordare l’offerta che la chiesa riceveva per aver dato in affitto due terreni di sua proprietà. L’acqua benedetta si conservava a casa e si beveva a piccoli sorsi in caso di malattia. I numerosi contadini portavano un po’ di acqua benedetta anche nei campi e la versavano sul suolo per benedirlo. Prima di andare a letto i bambini esponevano sull’uscio la scarpa più grande affinché la Befana la riempisse di dolci e la mattina dopo tutti felici, analizzavano “il raccolto” fatto di mandarini, arachidi, noccioline, torroni, carrube. Tutti felici, non come i loro coetanei odierni che manco hanno voglia di esporre gli stivali e non dimostrano emozione neppure davanti a smartphone, videogiochi e giochi elettronici!

03.01.2020, Gli acquisti d’oggi.

   Una signora del paese è rimasta stupita quando si è recata l’altro giorno  in un noto negozio di scarpe di Udine. Chiedendo di provare al piede un determinato e preciso modello, si è sentita rispondere dal commesso, o probabile titolare, le seguenti parole: «Certo signora, si accomodi! La prova costa 5 Euro». Sconcertata, ha acconsentito, il modello le andava bene, lo ha acquistato e al momento del pagamento ha notato che i 5 Euro non erano stati conteggiati. «Sa, qui viene tanta gente, clienti conosciuti che poi indossano proprio ciò che hanno provato qui, ma non acquistato, preferendo altri canali quali Internet, dove si ordina l’esatto prodotto provato qui, scontato del 30 o 40% poiché mancano alcuni passaggi commerciali». La piccola e media distribuzione soffre per queste distorsioni di mercato che vanificano l’istituzione “negozio”, relegandola a semplice galleria. Oggi molti acquisti si fanno da casa, sfogliando le vetrine virtuali, scegliendo la merce e vedersela recapitare a casa. Più comodo di così? Gli esperti sostengono che il futuro di molti negozi è purtroppo segnato: burocrazia, tasse, approvvigionamenti alternativi rendono difficile la sopravvivenza di queste imprese  e del loro indotto.  

02.01.2020, Natale e Capodanno sono passati.

   Le ricorrenze più attese dell’anno, quelle in cui la popolazione ripone le maggiori attenzioni, sono passate bene, in tranquillità. La messa di Natale in paese è ormai un ricordo inchiodato ad una ventina d’anni fa, ma in compenso si sono formati nuovi equilibri e numerose occasioni per festeggiare assieme. La serata dell’altro ieri, il Veglionissimo di Ponteacco, o lo scambio di auguri il giorno di Natale costituiscono ormai due capisaldi irrinunciabili, mentre l’arrivo della Befana, previsto anche quest’anno, domenica alle 18:00, rappresenta il primo appuntamento dell’anno che ci vede riuniti in sala, protagonisti i bambini e l’oramai famosa vecchietta che viene dal fiume o da Sorzento. Il 06 gennaio sarà distribuito in tutte le case di Ponteacco, Tiglio e Mezzana il pane di santa Dorotea, un piccolo gesto, carico di significato e distintivo d’appartenenza. La salute dei ponteacchesi è discreta: numerose persone hanno fatto i conti sindromi influenzali, ma per fortuna, i “grandi anziani” hanno retto l’impatto senza problemi. Riprendiamo con i nostri appuntamenti, i nostri aggiornamenti e ancora auguri di buon anno!

01.01.2020, Auguri!

Un nuovo anno assieme per raccontarci le storie del nostro territorio. Un anno di felicità e serenità, con un piccolo occhio di riguardo per il nostro paese. Come recita la massima di oggi: “Capodanno è il compleanno di tutti”. La Redazione e il Consiglio direttivo porge auguri affettuosi.

31.12.2019, Aguri di buon Anno.

Gli ultimi scampoli del 2019 ci fanno sperare in un buon anno nuovo per tutti e in partcilar modo per i soci il Consiglio, lettrici e lettori. Abbiamo bisogno di speranza e di serenità, sentimenti che possiamo riporre nel nuovo anno che inizierà tra alcune ore. Auguriamo una picevole serata e un genuino divertimento per accogliere come si deve il 2020.

30.12.2019, Ieri al Centro.

Vivace la giornata ieri al Centro. Elide e Martina hanno uno stile tutto particolare nell’offrire bevande e nel trattare le persone, mentre le loro tartine fanno parte della leggenda delle Pro Loco. Una bella domenica dove si è parlato un po’di tutto, soprattutto delle scelte riguardanti la serata di domani. C’è chi ha deciso di starsene a casa, chi fuori a cena in ristoranti o da amici, chi invece al Centro. Numerose sono le adesioni raccolte da Claudia. Dalle 21:00 fino a ore tarde si assaggerà le delizie del buffet, dove chi se la sente, può portare qualcosa da casa. Tornando a ieri, la giornata è terminata con le solite partite a carte, fino alle 19:00. La Redazione si congeda domani e il primo giorno dell’anno. Ringraziamo le persone che ci hanno seguito, i loro contributi e l’appuntamento con i prossimi aggiornamenti è fissato per il 02 gennaio alle 07:00.

29.12.2019, La decadenza di Cividale (2/2).

Oggi Cividale è un po’irriconoscibile. Nessuna comodità garantisce quel servizio minimo che ha sempre risparmiato viaggi e attese a Udine. L’ospedale civile si sta trasformando in un mega-ricovero con la soppressione definitiva di tutti quelli che erano reparti degni di lode: ostetricia (quanti sono nati a Cividale?), chirurgia, medicina, cardiologia, ortopedia…  anche il Pronto soccorso sarà ridimensionato e probabilmente trasformato in semplice infermeria. C’era l’INPS a Carraria, autentica succursale dell’affollata sede di Udine, c’era uno sportello della Camera di Commercio, la Pretura trasformata poi in Tribunale, due scuole-guida, sedi di prestigiose associazioni e partiti. Oggi Cividale è solo una brutta copia di ciò che la cittadina è stata. Resiste solo la categoria degli avvocati, sempre folta e pronta a seguire le controversie e ancora ben foraggiata dai valligiani. È sotto gli occhi di tutti l’alto numero di negozi chiusi al punto che acquistare semplici alimentari quotidiani è un problema per gli stessi cividalesi, soprattutto gli anziani. Ci sono colpe? Certamente l’inerzia dei cividalesi, la loro incapacità di proporsi e riproposi, il non riuscire a trarre beneficio neppure dal suo inserimento nell’elenco dell’UNESCO, la polizia urbana aggressiva nel dare multe, i parcheggi a pagamento in tutto il centro. Peccato, da città Cividale si è trasformata in un paesone, del tutto satellite a Udine.

28.12.2019, La decadenza di Cividale (1/2).

Nel Quanntrocento-Cinquecento c’era una lotta campanilistica tra Cividale e Udine. Ognuna delle due città rivendicava il proprio ruolo storico e di guida. Spesso si è venuti alle mani e non si contano gli agguati ai danni degli uni o degli altri. Fino a pochi anni fa, Cividale era una cittadina autentica, con tutta una serie di servizi che la rendevano speciale ed indubbiamente alternativa a Udine, considerata già molto lontana. Alla fine degli anni ’60 la Pia Vigiazova ed Ermìn erano andati addirittura in viaggio di nozze a UD, prendendo la corriera del mattino e ritornando con quella della sera. Era un viaggio, Udine la si percepiva lontana. Il ricoverato all’ospedale sembrava grave se trasferito da quello di Cividale a Udine. La cittadina longobarda offriva tutti i servizi degni di un centro di rilievo. Nei negozi c’era  tutta la merce richiesta dalla popolazione e a UD si recava solo la Pia Bečka, due o tre volte all’anno, ad acquistare le tira-molle, le acque colorate e i kolaci che rivendeva dal suo storico banchetto per le sagre delle Valli…