21.07.2020, Una giornata di tanti anni fa (contributo di Rino Cornelio, 3/3)

   Ecco i nomi e le qualità dei giocatori: in porta c’era Remic a cui piaceva andare a farfalle e di lasciarsi scappare di mano il pallone favorendo così l’avversario che poteva tranquillamente segnare. Come terzini c’erano i fratelli di Remic, Celio e il forzuto Pio . Mediani invece erano i gemelli Erminio e Luigino che spesso litigavano fra loro senza sapere il perché e intanto gli avversari andavano in goal. Al centro della mediana c’era Silvano Diaris che, pur taciturno, dava certe pedate all’avversario! Il suo motto era: “Gamba o pallone, qui nessuno passa”. In attacco c’era Roberto Càrlini, un maratoneta che non si fermava mai. Centrocampista era Carlut al quale non piaceva tanto giocare a calcio, ma aveva un “tocco morbido”, come se avesse paura di far male al pallone. Usavamo un pallone di gomma ricevuto tramite un pacco dall’America. Inizia la partita: Graziano, capitano del Sorzento, ci rifila in pochi minuti due reti. La sua squadra è scatenata. A stento riusciamo a contenere le sue sfuriate. Siamo imbambolati nel veder giocare in quel modo gli avversari! Finalmente riusciamo a pareggiare e così la partita va morendo con risultati altalenanti. L’arbitro fischia la fine della partita con il risultato di 20 a 20 e con la soddisfazione di tutti. Stanchi ma fieri della giornata, ci siamo dati la mano con gli avversari in segno di stima e amicizia e ci avviamo verso casa. Siamo un po’ stanchi, ma ci consola il fatto che per cena ci toccherà una bella fetta di polenta calda e profumata e un bel pezzo di formaggio.

20.07.2020, Ieri al Centro

   Una bella domenica ieri, gestita da Marcello e Graziella che, come al solito richiamano numerosi soci e amici. Il termine di chiusura è stato fissato alle 13:00, ma quasi sempre si sfonda quest’orario. Graziella ha preparato un assaggio di “stakanje” (pastòcia), piatto molto gradito come antipasto valligiano. Il parcheggio del Centro era molto affollato anche perché sta diventando un punto di ritrovo per amici che affrontano gite in bici, alcune anche impegnative come la Ponteacco-Marsino-Matajur-Savogna-Ponteacco: ieri infatti numerosi ciclisti hanno affrontato questo tragitto non facile, per assistere alla manifestazione dello sfalcio dell’erba. I ciclisti costituiscono un problema e molta gente è infuriata per il loro modo di guidare, spesso appaiato tra due o tre, zigzagante, incurante del traffico delle vetture, Ieri sono transitate a dir poco centinaia e centina di moto, alcune con la marmitta decisamente truccata. Questa settimana concentreremo i lavori in vista della prossima inaugurazione del 01 agosto. Stiamo mettendo a punto molti particolari. Per un errore di trascrizione non è stata pubblicata l’ultima parte del contributo di Rino Cornelio, che apparirà domani alle 07:05. Buona settimana a lettrici e lettori.

18.07.2020, Una giornata di tanti anni fa (contributo di Rino Cornelio, 2/3)

   La nostra divisa erano i vestiti di ogni giorno, spesso usati anche nei giorni di festa. I pantaloni sdruciti, spesso specie sul lato “B”, erano abbelliti con qualche blèk di stoffa. Come scarpe si usavano per la gran parte zoccoli di tiglio con la punta rivestita di una lamina di banda metallica. Per non scivolare erano utili le “brucie” chiodi grossi di cui erano dotati e facevano il servizio di evitare scivolate e permettere una corsa stabile. Sfidammo la squadra del “Sorzento e Biarzo” che indossava una divisa simile alla nostra. Come arbitro ingaggiammo un signore uccellatore, poiché era difficile reperire un fischietto. Era così abile che riusciva ad imitare tutti i fischi possibili. Ogni tanto, però, doveva fermarsi per bagnarsi la lingua secca con un bicchiere di “Puglie” rifornito presso l’osteria di Cras. Come spettatore c’era un signore che si trovava al Tulin per puro caso: si era perso. Ecco i nomi e le qualità dei nostri giocatori: …

16.07.2020, Una giornata di tanti anni fa (contributo di Rino Cornelio, 1/3)

   Assieme ad alcuni ragazzi di Ponteacco, parecchi nati come ricordo di guerra, decidemmo di allestire una squadra di calcio per competere con i paesi limitrofi per il “dominio” della zona. Nome della squadra: “Ponteacco-Petiàh” e il suo stadio era il “Tulìn” in pianura a ridosso del fiume Natisone, meta estiva di tanti bagnanti locali e foresti. Nei pressi sgorgava una sorgente di acqua fresca e sana chiamata “Cofadar” alla quale andavano le signore del luogo a fare il bucato e contemporaneamente a fare una “babata” per rallegrarsi la mente. Era come sentire il telegiornale della TV perché riportavano fatti e curiosità del luogo. Il proprietario del terreno era il signor Serafini, contadino immigrato con tutta la sua bella famiglia che gentilmente ci permetteva di fare uso del suo terreno per giocare …

 

15.07.2020, La volpe … si e/volpe

   Hanno dato non pochi grattacapi in paese le volpi con i loro assalti notturni nei pollai. Il proprietario si alzava al mattino, sentiva un inconsueto silenzio nel recinto, nel kakošnjak; man mano che si avvicinava aveva il presagio di qualcosa che non andasse e all’interno il disastro, dal gallo alle galline, un cimitero. La volpe ha la capacità di adattarsi alla furbizia dell’uomo e, a partire dagli anni Settanta-Ottanta è tornata a popolare non solo i boschi, ma anche i fondovalle, le pianure, le campagne e le periferie delle città. È stata avvistata anche in pieno Ponteacco, quando due anni fa è spuntata dalla boscaglia della Tùzuka. Abbiamo scoperto che le volpi sono animali molto territoriali, non tollerano la presenza di simili nella propria area di caccia. Non potendo convivere, tendono ad andare ovunque ci sia posto libero e distribuirsi in modo omogeneo. Si tratta di un animale molto adattabile. La volpe “urbana” pare abbia un morso più forte delle sue colleghe campagnole, che invece sono più modellate per la velocità. In città la volpe non ha bisogno di andare a caccia, di inseguire prede, ma più semplicemente stare in piedi su una pila di rifiuti e nutrirsi del cibo che è stato scartato, forse anche abbandonato in una delle tante vie di Udine dove abbonda l’immondizia.

14.07.2020, Breve riunioner del Consiglio direttivo ieri

   Talmente breve che non erano neppure presenti tutti i Consiglieri, ma soltanto chi ha potuto. L’incontro è stato informale, ovvero senza la stesura del verbale. La mini-assemblea ha esaminato la situazione generale e i prossimi appuntamenti che hanno una data ancora variabile, compresa quella dell’Assemblea generale dei Soci, chiamata per esaminare i documenti finanziari e per approvare o non approvare alcune modifiche di Statuto. Salta la data indicata, mentre si fa concreta quella del 23 agosto. Il motivo dello spostamento è dato dall’impossibilità fino a quel giorno, di avere in assemblea un delegato dell’Associazione delle Pro Loco del FVG, un membro che è di diritto deve partecipare ai nostri lavori. Il 23 di quel mese coincide anche con la IV d’Agosto, quindi una giornata di festa per il paese. Nell’incontro di ieri c’è stato un passaggio di carte, è stato fatto il punto dei lavori al Mulino ed è stata fissata la data dell’inaugurazione che, al 90%, potrebbe svolgersi sabato 01 agosto. La conferma definitiva della data la avremo in settimana. Il mini-Consiglio di ieri ha stabilito i turni domenicali per il mese di luglio e agosto e i lavori, iniziati alle 20:30, sono terminati cinquanta minuti dopo.

13.07.2020, Ieri al Centro

   Domenica vivace ieri al Centro. Il cancello si è chiuso verso le 14:00, un’ora oltre il termine. Il turno di Elide e Bianca è ormai collaudato e molto gradito dai soci per la loro cortesia. La Pro Loco non può che ringraziare queste due signore che, come tutti gli altri turnisti, hanno investito il loro tempo libero nel nostro interesse. La domenica è stata caratterizzata da molto traffico. Verso le 09:30 un gruppo di una settantina di moto, tutte in fila, ha percorso la statale. Forse si è trattato di un raduno in Slovenia? Molta gente non solo al Mulino che vede ancora attivo il cantiere, fino a questa sera, ma lungo tutto il corso del fiume. Gli amanti del mare hanno riscoperto la bellezza del fiume. Entrano nel vivo i preparativi in vista dell’inaugurazione di sabato 25 o 01 agosto. Stasera si svolgerà una riunione informale, cioè senza stesura di verbale, del Consiglio direttivo. Faremo il punto della situazione sulla vita della Pro Loco. Auguriamo una felice settimana a lettrici e lettori.

12.07.2020, Finirà l’epidemia? (2/2)

Un altro possibile scenario indica che il virus muti nel suo genoma, si adatti al suo “ospite” (cioè noi) e “capisca” che è meglio farci ammalare lievemente, per darci modo di andare in giro e contagiare meglio gli altri. Quanto al vaccino, se le cose andranno bene, ma molto bene, avremo la soluzione per arginare la pandemia già a fine 2020, inizio 2021. Se le cose andassero molto, ma molto amle, non raggiungeremo mai un vaccino efficace, come per l’Hiv-AIDS. Lo scenario intermedio, più probabile, prevede che troveremo dei vaccini efficaci, ma non al 100%, come avviene per la vaccinazione contro l’influenza: potremmo tenere a bada i sintomi più gravi, ma senza contenere del tutto la circolazione del virus. Si tratta di uno scenario in evoluzione e molti di noi sono preoccupati per quanto ci riserverà il prossimo autunno. Lo trascorreremo con limitazioni? Il freddo propagherà il virus? Perderemo la salute nello stare in coda, all’aperto, al freddo davanti all’ingresso di negozi, farmacie, uffici?

11.07.2020, Finirà l’epidemia? (1/2)

Al mare, ma toccata e fuga, ai monti, passeggiata in giornata. Trascorre così in paese questo periodo che precede le ferie. Sentendo l’opinione dei nostri paesani, nessuno si è creato le vacanze desiderate, magari con viaggetto all’estero, in Grecia, in Spagna. Questi sono vecchi ricordi. Tutti noi ci chiediamo: come e quando finirà l’epidemia che ha sconvolto la nostra vita? Chi scrive non è certamente medico e le conclusioni non possono che essere dilettantistiche. Stando a quanto dicono i canali seri di informazione, sembra ci siano diversi scenari. Senza le prescritte misure di precauzione e prevenzione, il virus si riproporrà a ondate, così come sta avvenendo in questi giorni nella Penisola balcanica (12 solo ieri in SLO, 116 in Croazia, per non parlare di Bosnia e Serbia). Probabilmente queste ondate colpiranno gruppi numerosi di persone fino a quando non avremo raggiunto la cosiddetta “immunità di gregge”. È stato calcolato che potrebbero servire almeno tre anni, con un numero complessivo di vittime piuttosto alto, con conseguenze permanenti sulla salute di chi è stato colpito …

10.07.2020, Il viaggio di una bottiglia di plastica

   La “Casa dell’Acqua” di San Pietro al Natisone è un toccasana per l’ambiente, infatti sono decine le migliaia di bottiglie di plastica risparmiate all’ambiente. Infatti, la classica bottiglia che spesso abbiamo svuotato di contenuto ed aria, uno dei prodotti più semplici da riciclare, contiene per esempio tre “famiglie” di plastica: il corpo principale è in PET, uno dei materiali nobili e con maggior richiesta sul mercato, il tappo in polietilene come quello dei flaconi dei detersivi e l’etichetta che è stampata su una pellicola di polietilene a bassa densità. Le bottiglie di plastica sono ammassate e portate a Udine-sud in un centro di compattazione, dove si esegue una separazione grossolana da altri rifiuti solidi. La compressione è generale, in  blocchi da un metro cubo (1x1x1) chiamati volgaremente “balle”. La compressione è molto compatta, appunto, per evitare la rottura delle balle. A questo puntola plastica è messa all’asta dal Consorzio CoRePla che la piazza, a seconda del mercato, dai 240 ai 400 euro a tonnellata, Si provvederà a sminuzzarla, “cuocerla” e trasformarla in grani dai colori richiesti, pronta per essere riutilizzata.