01.02.2020, L’eredità di Napoleone (3/3).

   La rivoluzione dell’organizzazione dei cimiteri, da San Pietro al Natisone a tutte le altre parrocchie delle Valli, trovò ragioni di carattere igienico-sanitarie. Fuori dal perimetro delle chiese (esempio a Tiglio), dovevano essere collocati in luoghi soleggiati, arieggiati. L’imperatore pretendeva tutte tombe uguali, così com’è uguale l’anima di tutti, ma per l’”Italia” di quel tempo prevalse il culto dei morti di Ugo Foscolo, che rivendicò i valori dei monumenti funebri. Insomma si tratta di un personaggio storico che ha modificato molti aspetti della vita di un tempo, portandoli alla modernità. All’inizio di questo racconto diviso in tre parti abbiamo definito “controverso” Napoleone perché come tutti ben sappiamo, saccheggiò il Lombardo-Veneto di grandi opere d’arte; controverso anche perché la sua politica fortemente accentratrice creò la figura del prefetto, rappresentante del Governo, ancora in essere sia in Italia che in Francia. Ammirato da tutti gli altri, prova ne è la famosa e infinita poesia di Alessandro Manzoni: Ei fu. Siccome immobile dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta…  05 maggio 1821, data della sua morte. E nelle medie dovevamo saperla a memoria … dal Manzanarre al Reno…

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