Le famiglie erano molto numerose e ci si adattava alla mancanza di spazi adeguati, nonostante una certa promiscuità perché le stanze abitabili erano poche. Si accedeva al piano superiore attraverso scale esterne. Non esisteva il bagno in casa e l’acqua corrente nelle abitazioni doveva ancora arrivare. La piazza era il cuore pulsante del paese e l’abitazione della Nora era un avamposto su tutto ciò che accadeva, dall’uso della poca acqua potabile della fontana fino all’andirivieni delle persone nella vecchia osteria. Ottobre era il mese del Rosario e quindi un’occasione per giocare a nascondino, a bida alta/bida bassa. Guardando le vecchie fato di Ponteacco, il paese sembrava “inselvatichito”, sprofondato in una grande arretratezza. Sulla strada principale che conduce in piazza, sulla sinistra, scorreva il patok (fosso) a cielo aperto; al posto del parcheggio, delle case di Ada e Ilva c’erano campi di granoturco, quasi in mezzo al paese. Un paese sotto certi versi irriconoscibile.
03.10.2023, I mutamenti del paese (1/2)
Sembra incredibile: all’indomani della Seconda Guerra mondiale, Ponteacco contava oltre 400 abitanti. Una densità demografica che non si è più ripetuta. La scuola elementare e l’asilo (come si definiva un tempo) erano frequentati da giovani provenienti dal paese, da Tiglio, Mezzana, Sorzento, Becis e Biarzo. A distanza di 75 anni ci si può chiedere: ma dove vivevano oltre 400 persone in uno spazio ridotto? Non c’erano le abitazioni di Maion, del pasticcere, di Gianni Battistig, della Velina, Ilva, Ada, Renzo, Beppina, Stella, Giovanni, tutta la lottizzazione di Lovinza (Ingrid, Michele, Salvagno, Tonino, Piero, Edoardo). Non c’era la casa Mattelig e lo sviluppo del paese si fermava alla casa dell’Ersilia, quindi solo campi al posto delle abitazioni di Enzo, Specogna, Giovanni Iussa, Predan, Gregori, ex-casa della Vera, Marchig, Daniele Golles, gemelli Floreancig e Franz. 28 case in meno rispetto a oggi, quasi un paese nel paese …
02.10.2023, Ieri al Centro
Il turno il Marcello e Graziella si annovera tra quelli storici nella storia del nostro Centro. Anche ieri la domenica è trascorsa bene, con due grosse compagnie che si sono formate spontaneamente: una all’interno della sala e una nel loggiato, grazie al bel tempo e alla temperatura mite. Gli argomenti in discussione erano vari: si è parlato di possibili case in vendita in paese, considerato che un Consigliere è stato contattato da alcuni conoscenti viennesi in cerca di un alloggio in zona. Si è anche parlato di Mercatini di Natale, che quest’anno ci porteranno a Lubiana. Una bella domenica di relax a dimostrazione ancora una volta, di quanto il nostro Centro sia importante per la vita del paese. Oggi è la festa dei Nonni, figure molto importanti nell’assetto della famiglia. Ai nonni vadano i nostri auguri di salute e lunga vita.
01.10.2023, La frutta, che passione!
Una delle grandi gratificazioni di chi possiede un terreno vicino a casa è quella di coltivare qualche pianta da frutto, di qualsiasi genere, per avere la soddisfazione di consumare un prodotto di casa: susini, peschi, meli, fichi, peri, albicocchi. Siamo diventati grandi consumatori di frutta: le aungurie, i meloni, le pesche e l’uva della scorsa estate ne sono una testimonianza, venduta a decine di quintali. Forse non tutti sappiamo che per secoli la cultura e la medicina europea hanno sostenuto con convinzione che la frutta facesse male, al punto di poter essere mortale così come lo fu per papa Paolo II che, dopo aver mangiato tre meloni, fu colto da una diarrea senza fine, che lo portò alla morte. Si consigliava quindi di mangiarne poca seguendo la cosiddetta “teoria degli umori”, ovvero la compensazione tra alimenti freddi e umidi come la frutta fresca con altri più “caldi” come la carne o altri cibi molto salati. La teoria degli umori regge ancora in alcune diete di origine orientale. Ma quell’idea di comprensare il dolce fresco con il salato ci ha lasciato un piatto antico di secoli qui in Friuli: il prosciutto con il melone.
30.09.2023, Il fotovoltaico, tanto utile (2/2)
La nostra Regione ha varato una legge che aiuta coloro i quali intendano munirsi di impianto fotovoltaico. È il momento di ragionarci su per non perdere l’occasione? L’effetto stabilizzante del solare è destinato a crescere, perché in tutta Europa è in corso una frenetica installazione di pannelli, a cui anche la nostra Regione sta partecipando, seppur dopo una lunga pausa. L’Italia sta partecipando con 2,5 GW aggiunti in questi primi sei mesi dell’anno e portano il totale a circa 25 GW, in teoria secondi per potenza solare dopo la Germania. L’Italia è a metà del percorso nella conquista dei GW solari che dovrebbero essere installati entro il 2030 per ridurre del 55% le emissioni di CO2 come da accordi europei. Raffrescamento estivo, tepore gratuito nelle mezze stagioni, contributo al riscaldamento invernale, acqua calda, possibilità di sopperire ai black-out, insomma il fotovoltaico è una risorsa preziosa per tutti.
29.09.2023, La conoscenza della finanza digitale
Pare siamo malmessi sul fronte della conoscenza di questa grande materia, che non a tutti è davvero simpatica e i dati lo confermano: il 70% dei friulani crede che le criptovalute abbiano lo stesso corso legale dell’euro, il 60% è convinto che i contratti chiusi on-line non abbiano valore legale e il 50% ignora che diffondere on-line dati personali porti ad essere profilati e ricevere pubblicità personalizzate. C’è una percentuale per fortuna esigua di persone che condivide con gli amici la password del proprio conto e solo il 20% controlla se i fornitori di servizi finanziari acquistati on-line sono soggetti regolamentati. . Sono dati sconfortanti che inducono a una necessaria alfabetizzazione digitale ma, per consolarci, non siamo gli unici: in Meridione è un disastro e in Europa non è che vada meglio di noi. In Unione Europea un professionista su tre non ha le competenze informatiche di base e quindi nemmeno quelle relative alla sicurezza, soprattutto gli operatori tra i 45 e 65 anni, a rischio di attacchi hacker. L’UE si è accorta di questo grosso problema e sta varando un programma per creare solide competenze tecnologiche e di sicurezza informatica per ridurre di molto frodi e crimini informatici.
26.09.2023, Il fotovoltaico, tanto utile (1/2)
È Renzo Onesti il pioniere del fotovoltaico in paese, poi negli ultimi anni numerosi tetti si sono dotati di impianti simili e anche la sede della Pro Loco prossimamente sarà ricoperta di pannelli. Quando 15 anni fa circa si iniziò lentamente a installare gli impianti, con favorevoli condizioni commerciali con l’ENEL per l’acquisto dell’energia prodotta, molti si preoccuparono che questa fonte inesauribile, ma intermittente di energia avrebbe destabilizzato la rete elettrica, qui da noi soggetta a frequenti e inspiegabili black-out. Renzo è stato previdente e dotato di intuito perché solo oggi si scopre che è proprio il solare a stabilizzare la rete di fronte allo stress del cambiamento climatico e alla diffusione sempre più elevata di impianti di condizionamento dell’aria. Il fotovoltaico produce al massimo proprio nei mesi in cui i condizionatori d’aria portano alle stelle la domanda elettrica. Senza il fotovoltaico, la limitata produzione di energia termica e idroelettrica avrebbe potuto causare un grave scompenso nella rete elettrica a causa delle consistenti ondate di calore, come quelle dell’estate appena passata.
25.09.2023, Ieri al Centro
Domenica così-così ieri al Centro. La gara ciclistica ha rovinato la mattinata a causa dell’interruzione del traffico lungo la statale. Bravissime Lura e Patrizia che comunque sono riuscite a dare un senso al loro turno condotto con il solito entusiasmo e con gustosi assaggini. Di tutt’altro tenore è stato il pomeriggio, durante lo svolgimento di un festoso compleanno. Oggi inizia l’ultima settimana del mese che ci porterà direttamente a ottobre. Auguriamo giorni sereni, carichi di positività.
24.09.2023, Centro frizzante
Centro in piena attività: oggi sarà aperto dalle 10:00 alle 13:00, turno condotto da Patrizia e Laura. Seguirà un compleanno prenotato da alcune settimane. L’altro ieri in sala è stato presentato il libro di Giuseppe Ragogna “Friuli, storie di rinascita della montagna”, presente l’autore, con un’intervista all’imprenditrice Elisa Manig. Poche le persone del paese presenti, ma la sala comunque ha registrato una discreta presenza. La serata è stata giudicata interessante da alcuni, mentre per altri il contenuto del libro è un sogno difficilmente realizzabile. Lo sviluppo della montagna passa anche attraverso Internet: Tarcetta, con la sua Associazione molto attiva, è priva del segnale, così come Montefosca che utilizza la rete slovena. Una signora di Drenchia che deve partorire, in che condizioni arriva all’ospedale? Dove si possono acquistare i beni di prima necessità in montagna? È seguito un interessante dibattito. Ieri pomeriggio al Centro si è svolta la festa del Likof della casa di Alessandro (ex-abitazione di Elio Coren): si è straformata in un ritrovo di amici con una sequenza di cori con repertorio popolare, canzoni che non si sentivano da tempo. Nelle pause, per non perdere la tonalità delle corde vocali, il gioco della morra ha colmato i vuoti. La festa è terminata alle 21. Ci congratuliamo ancora una volta con i nuovi inquilini per gli importanti lavori svolti nell’abitazione e per aver scelto di venire a vivere a Ponteacco. Auguriamo buona domenica a lettrici e lettori.
23.09.2023, La fabbriceria
È stata per molti decenni un’autentica istituzione del nostro paese. Un organo amministrativo che provvedeva e provvede tutt’oggi alle necessita delle chiese di Ponteacco e Tiglio e della cappella in piazza. I suoi compiti, ora presieduti da Marcello, riguardano la gestione finanziaria con il pagamento delle bollette e dei premi assicurativi, le offerte e le donazioni, la manutenzione degli edifici e il rifornimento di materiale finalizzato alle celebrazioni: candele, guardaroba, particole, acqua che poi diviene santa, pulizia, fiori. Attualmente Marcello è coadiuvato da altre due persone. La prima ha una funzione molto importante perché coordina le pulizie, riceve le donazioni, si occupa di fiori e guardaroba; la seconda persona gestisce le campane e verifica la loro manutenzione. Il parroco dice che il nostro è un paese fortunato: la fabbriceria è un sogno anche per le vecchie parrocchie della valle, seguite da un volontario che ha un bell’impegno da svolgere. Un tempo la fabbriceria godeva un riconoscimento giuridico. Era costituita da 6 o 7 paesani “al di sopra di ogni sospetto”. Collegialmente decidevano sulla richiesta dei prestiti da erogare in paese e il loro rientro rateale, la quota degli affitti di campi e altri beni. Gli inadempienti erano direttamente deferiti alla Pretura di Cividale. “On je fabricijer”, lui è fabbriciere, era un indiscusso biglietto da visita.