Le piante possono essere soggetti di diritto? Sono tutte domande che ci possiamo porre, le cui risposte non sono ancora ben chiare. La Dichiarazione si propone di riconoscere il loro diritto alla vita, il diritto a non subire trasformazioni genetiche, a non essere maltrattate per scopi ludici (di gioco), fino ad essere risarcite tramite rappresentanza legale. Si creerebbe una normativa che limiti il loro sfruttamento indiscriminato, uno tra tutti l’albero di Natale, tranciato e poi gettato nelle immondizie dopo una lunga agonia. Il punto centrale che si pone questo comitato di studi, che sta riscontrando vasti apprezzamenti in Italia e in Europa, è che abbattere indiscriminatamente una pianta, senza ragione, deve generare una tensione morale. La scienza da tempo ha dimostrato che le piante possiedono intelligenza e sensibilità e maltrattarle non è più sostenibile. Una Dichiarazione universale modificherebbe il nostro modo di rapportarci all’ambiente, ben più dell’ambientalismo che, secondo questi scienziati, ha fallito. Il signor albero ci ringrazierà.