Seconda parte dell’articolo inviato da una lettrice: “Le castagne erano molto importanti e nei periodi difficili sfamavano le famiglie .Castagne lesse, castagne al forno, farina di castagne per fare pane e dolci. Per alcuni una mangiata di castagne era il pasto della giornata. Venivano portati dai boschi enormi carichi di ricci che gettati nei cortili aspettavano di essere aperti. Le castagne si selezionavano per bellezza e grossezza e poi vendute al mercato. Il resto se lo mangiava la famiglia e gli scarti, che erano abbondanti, si davano agli animali. Mio padre, parlando del bene prezioso che era la castagna, ci raccontava spesso che durante la guerra, per pagare il funerale di sua mamma aveva venduto tutte le castagne che aveva raccolto! Per due giorni lui e la mamma andavano su e giù per la montagna per mettere insieme la quantità necessaria da portare a Cividale e venderle al migliore offerente. Mi auguro che ci siano ancora dei valligiani che affrontano la fatica di andare nel proprio bosco e possono godere in famiglia questo prezioso frutto”.