Sembra incredibile: all’indomani della Seconda Guerra mondiale, Ponteacco contava oltre 400 abitanti. Una densità demografica che non si è più ripetuta. La scuola elementare e l’asilo (come si definiva un tempo) erano frequentati da giovani provenienti dal paese, da Tiglio, Mezzana, Sorzento, Becis e Biarzo. A distanza di 75 anni ci si può chiedere: ma dove vivevano oltre 400 persone in uno spazio ridotto? Non c’erano le abitazioni di Maion, del pasticcere, di Gianni Battistig, della Velina, Ilva, Ada, Renzo, Beppina, Stella, Giovanni, tutta la lottizzazione di Lovinza (Ingrid, Michele, Salvagno, Tonino, Piero, Edoardo). Non c’era la casa Mattelig e lo sviluppo del paese si fermava alla casa dell’Ersilia, quindi solo campi al posto delle abitazioni di Enzo, Specogna, Giovanni Iussa, Predan, Gregori, ex-casa della Vera, Marchig, Daniele Golles, gemelli Floreancig e Franz. 28 case in meno rispetto a oggi, quasi un paese nel paese …