In questi nuovi orientamenti, di chi intende uscire dalla città e trasferirsi in campagna, c’entra anche il nuovo approccio con il web che annulla le distanze, riduce il divario tra città e campagna, tra centri e periferie, tra “in” e “out”. Adesso ognuno di noi può diventare il centro delle proprie attività, che si trovi a Montefosca, a Ponteacco o a Udine. Del resto, ogni mutazione epocale si riflette anche in una nuova geometria del reale, in una riconfigurazione del proprio mondo. Risultato? Si allagano gli spazi immateriali e si restringono quelli materiali. È proprio questa riconfigurazione delle mappe della vita che può dare una nuova speranza alle periferie. Stiamo assistendo alla nascita di una nuova cartografia dell’esistenza? Qui a Ponteacco ce lo auguriamo. Potrebbe essere fondata su una inedita mediazione tra il reale e il virtuale, fra dimensione fisica e dimensione digitale. La tecnologia potrebbe aiutare a ricreare un habitat intelligente, a misura d’uomo, quello nuovo, quello tecnologico.