Nei giorni scorsi i “media” di tutt’Europa hanno ricordato la liberazione del campo di sterminio nazi-fascista di Auschwitz-Oświęcim, oggi ordinata cittadina della Polonia meridionale, liberazione avvenuta il 27 gennaio 1945. Chissà se mai gli internati e il milione e mezzo di morti, tra questi moltissimi bambini, avrebbero mai immaginato che quel luogo di pena, di disastro del genere umano, sarebbe diventato un “polo turistico”, da selfie. Forse non tutti sanno che anche a Ponteacco si è vissuta in maniera diretta una tragedia legata ad Auschwitz. Elda Iussa, sorella di Liso, è stata internata ed è sopravvissuta all’Olocausto. Abbiamo fatto una ricerca sulla sua storia, sul fatto di come una persona innocente sia finita nelle maglie della macchina della morte. Premettiamo che per i familiari è tutt’oggi un argomento molto scomodo e, per scrivere questa notizia divisa in quattro parti, abbiamo chiesto l’autorizzazione scritta a una persona molto vicina a Elda. La fonte ci racconta che nel settembre o ottobre 1944 era necessario fare scorta di sale in vista dell’imminente macellazione del maiale. La via più sicura per raggiungere le saline di Trieste era Tolmino – Val Vipacco – Carso e quindi Trieste, tutti territori allora italiani. Elda in quel tempo 22enne, partì da Ponteacco in compagnia del fratello più piccolo, Ennio, conosciuto con il soprannome di “Juza”, che a quei tempi aveva 12 anni. Giunti nei pressi di …