L’argomento è molto dibattuto a livello planetario: il cambiamento climatico, che sta sconvolgendo i parametri geografici di vaste aree del mondo, è una realtà anche se non è da escludere aprioristicamente la teoria sostenuta da molti studiosi, che puntano la loro attenzione sui cicli caldo/freddo che da sempre hanno interessato anche la nostra regione. Basterebbe una forte eruzione vulcanica per far precipitare la Terra in un lungo inverno. Verso la fine della 1/a Guerra mondiale si sono succeduti tre inverni molto caldi e con estati siccitose, mentre negli anni ’30, un agosto freddo e particolarmente piovoso portò il comparto agricolo all’esasperazione, con relativi problemi di carestia. Le alte temperature di questi giorni fanno riflettere: dovrebbero essere i giorni più freddi della stagione, ma il termometro è di tutt’altro avviso. Ieri la temperatura ha sfiorato i 12 gradi, praticamente una giornata di primavera. Si nota l’andirivieni delle cimici della soia mai andate in letargo e lo svolazzare degli insetti. La neve al suolo è un antico ricordo. I meteorologi preannunciano prossime novità. Altrimenti sarebbe un guaio una nuova estate con tali premesse.