Comportamenti che un tempo erano considerati vergognosi e che sottolineavano l’incapacità gestionale dei genitori, sono usciti in pubblico: abbigliamento trasandato, piercing sulla lingua, naso bocca, parolacce, linguaggio informale, gesti volgari sono tutti sdoganati, grazie anche alla tv che ha tanto contribuito a mettere da parte il galateo. Essere maleducato oggi sembrerebbe anche un valore, quello di garanzia di autenticità (!). Anche l’ignoranza ha subìto lo stesso processo di legittimazione. Dobbiamo cercare di cambiare approccio: pensare all’educazione non come un vuoto protocollo, ma come un piacere relazionale che deriva dall’attenzione verso l’altro. In questo senso la maleducazione non è qualcosa solo di offensivo, ma una perdita di potenzialità nei rapporti umani.