07.09.2022, I matrimoni del giovedì

   Fino alla metà degli anni ’60’  i matrimoni dei nostri paesani non si svolgevano il sabato o la domenica. Il giorno preferito era il giovedì. Numerose coppie si sono sposate proprio quel giorno, al punto che era diventata una consuetudine. Come mai tale giorno della settimana? Una motivazione sicura non ci è nota. Il parroco del tempo non permetteva la celebrazione del sacramento in chiese che non fossero la parrocchiale e, diversamente dai tempi recenti, il sacerdote celebrante doveva essere lui, non cappellani o direttori del collegio. La coppia era sottoposta a un severo esame etico-morale e ottenuto il semaforo verde, proponeva al parroco “un giovedì” e non altri giorni infrasettimanali. In quei tempi, dove c’era ancora una sentita restrizione di mezzi finanziari, le nozze si svolgevano in economia, non sempre in ristoranti, ma in case private dove ci si accordava sul menù costituito non solo di brodo e carne lessata, ma per l’occasione anche di altri piatti gustosi. Dopo aver ricevuto le giuste istruzioni dalla Chiesa, che pretendeva di stare sotto le coperte dei nubendi, dopo la celebrazione del matrimonio era tempo di scegliere una destinazione del viaggio di nozze: Udine, Gorizia, Trieste e per i più fortunati Venezia.

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