Le maestre erano brave persone che, essendo del luogo, conoscevano, almeno vagamente, da che famiglie provenivano i loro alunni. Attualmente, gli insegnanti devono continuamente aggiornarsi (non parliamo della situazione degli ultimi mesi!), ma nel dopoguerra non c’erano quelle esigenze. Gli unici aggiornamenti degli insegnanti erano quelli che facevano in classe: chiedevano ai bambini i fatti delle loro famiglie, le novità, commentando con un “bene, bene”. La maestra Rade ogni tanto ci invitava a casa sua, dove ci offriva qualche cosa di buono e poi ci faceva accomodare in salotto. Noi stavamo in piedi e lei si metteva a suonare il piano mentre ci faceva cantare una canzoncina. La maestra di quinta aveva una grande responsabilità: chi voleva/poteva andare alle medie doveva fare l’ esame di ammissione a San Pietro. Era un esame severo e selettivo. La maestra Marzolina, signora molto dolce e preparata, faceva andare a casa sua chi sapeva che era in grado di andare in prima media e dava lezioni extra, gratis naturalmente e contenta dei risultati ottenuti.