(Articolo di Elvira C.)
La Fortezza Eredo di Sungbo, situata nella Nigeria sud-occidentale, è una delle strutture difensive più imponenti dell’Africa precoloniale. Questo complesso di mura e fossati, noto anche come Sungbo l’Eredo, ha una storia che si intreccia con miti e leggende locali ed è un importante simbolo della cultura Yoruba. Spesso paragonata alla Grande Muraglia cinese per la sua estensione, questa costruzione storica rappresenta un capolavoro di ingegneria militare e organizzazione sociale dell’antica civiltà africana. La fortezza prende il nome da Sungbo, una figura leggendaria nella tradizione orale della regione. Alcuni credono che Sungbo fosse in realtà la regina Bilikisu Sungbo, associata a miti locali che la identificano come la leggendaria regina di Saba, menzionata sia nella Bibbia che nel Corano. Secondo la leggenda, la fortezza sarebbe stata costruita in suo onore o per proteggere il suo regno. Tuttavia, la storia precisa di Sungbo rimane avvolta nel mistero e nella mitologia, rendendo la sua origine un affascinante argomento di studio per archeologi e storici. L’Eredo di Sungbo è costituito principalmente da un sistema di mura di terra e fossati, che si estende per circa 160 chilometri. Questa imponente struttura, costruita tra il IX e il XV secolo, raggiunge un’altezza di circa 20 metri in alcuni punti, con fossati che arrivano a profondità significative. La costruzione è un esempio straordinario di come le società africane utilizzassero le risorse naturali per la difesa, sfruttando la terra locale per erigere imponenti barriere. La fortezza racchiude una vasta area che comprende diversi insediamenti e centri abitati, suggerendo che la sua funzione fosse sia difensiva che di demarcazione territoriale. Oltre alla sua impressionante architettura, Sungbo l’Eredo rappresenta un’importante testimonianza della capacità organizzativa e ingegneristica degli antichi Yoruba. La sua costruzione richiese un coordinamento collettivo significativo, con migliaia di persone coinvolte nella sua realizzazione. Questo dimostra l’esistenza di una società altamente strutturata, con leadership forte e capacità di mobilitare grandi risorse umane. Molto prima dell’arrivo dei Portoghesi nel 1472, qui si scambiavano ricercati prodotti agricoli e spezie, tessuti e sale, si fabbricavano perle di vetro, vasellame e raffinati oggetti in bronzo. Sono stati ritrovati resti di pavimenti costruiti con frammenti di vasi, quindi con materiali di riciclo. Nonostante la sua rilevanza storica, la fortezza è stata a lungo trascurata nelle narrazioni archeologiche globali, anche se negli ultimi decenni ha iniziato a ricevere maggiore attenzione da parte di ricercatori internazionali. Il sito, oggi considerato patrimonio culturale, attira visitatori e studiosi, rendendolo un luogo di grande importanza non solo per la Nigeria, ma per l’intera storia dell’Africa precoloniale. La Fortezza Eredo di Sungbo è un monumento eccezionale che offre uno sguardo sulla complessità delle antiche società africane. Rappresenta non solo un’opera d’ingegneria, ma anche una testimonianza del patrimonio culturale della Nigeria e dell’intero continente africano, spesso troppo sottovalutato.
Davvero interessante, complimenti vivissimi ad Elvira!!