Niente supera la sensazione di calore prodotta da un bel camino, dalla vecchia stufa in sala o dalla cucina economica. Rannicchiarsi davanti a un bel fuoco con in mano un romanzo avvincente è il desiderio di tutti noi. In paese il fuoco non è stato mai abbandonato e il riscaldamento (a metano) degli appartamenti di città è tutt’altra cosa. Un proverbio recita: “A maggio foraggio, legna e formaggio”, a dimostrazione di quanto sia stata peculiare nella nostra cultura una buona scorta di legna, il poter “buttare su” proprio quando fa freddo, quando nevica. Ritrovarsi in questi periodi con qualche secchio di legna in legnaia, appare riduttivo. Siamo circondati dai boschi e la materia prima non manca. Gli impianti di riscaldamento a legna sono semplici e assume molta importanza la pulizia della canna fumaria per evitare ostruzioni nel transito del fumo e gli “incendi” che un tempo erano anche motivo di richiamo per mezzo paese. Al motto: “Je zgorìala napa”, tutti accorrevano per vedere le sinistre lingue di fuoco che uscivano dai bocchettoni del camino, avvolto da un fumo nero dall’odore acre, che tutti abbiamo ben impresso nel nostro olfatto.