Sentendo l’opinione di vari ponteacchesi, l’ansia è una brutta compagna dei nostri giorni, attiva soprattutto di notte quando affiorano pensieri su pensieri, che rendono il sonno inquieto e incompleto. Sembra non ci sia pace per la nostra psiche torturata da continui martellamenti per le immagini che abbiamo visto anche ieri sera in TV, per l’angoscia causata dall’andamento dell’epidemia, oramai imperante da due anni, poi il cambiamento climatico, la paura di non pagare puntualmente una bolletta, lo spettro della terza guerra mondiale, l’andirivieni di aerei da guerra nei nostri cieli, l’aumento dei prezzi, la paura di non farcela a fine mese. Pochi sono immuni a questa serie di pensieri generati da un meccanismo percettivo ed emotivo che si può riassumere con una parola unica: paura. La nostra mente si allarma e si attivano reazioni biochimiche, come l’aumento del battito cardiaco, insonnie notturne, attività elettrica nel cervello che ostacolano quella tranquillità di cui tutti abbiamo bisogno. È l’ansia, l’anticipazione di una minaccia, l’avvicinamento ad una certa soglia. La guerra a poche centinaia di km da casa nostra ci ha dato una mazzata su un sostrato già logorante per tutti gli altri motivi elencati. Il racconto di Bianca e Renzo sull’Ucraina che ricordavano, paragonato a Bucha a Mariupol oggi, crea angoscia al punto che numerosi paesani -nel corso di discorsi informali- ritengono che le news inducano un disagio, l’insorgere di pensieri angoscianti. Una percentuale sarà anche costituita dagli indifferenti. Sono loro i privilegiati? …