07.06.2022, I cambiamenti climatici ci fanno venire l’ansia (1/2)

   Fa molto caldo, la quantità di pioggia è ai minimi storici, neanche 300 litri per metro quadrato in sei mesi. I giornali di stamattina invitano le persone a fare un uso parsimonioso dell’acqua potabile e i comuni di Premariacco e Remanzacco sono in grave siccità. Solo dieci anni fa parlare di cambiamenti climatici evocava tutt’al più l’immagine dei poveri orsi polari spelacchiati e denutriti, oppure di qualche evento meteo eccezionale, percepito comunque come distante dal nostro Friuli. Ora che inondazioni, incendi, inspiegabili ondate di calore e siccità diffusa riguardano tutti e che con il Covid-19 abbiamo sperimentato cosa sia una pandemia forse innescata da un rapporto sbagliato con la natura, si sta diffondendo nelle Valli e in Friuli, ma un po’ ovunque leggendo la stampa internazionale, una nuova sindrome che i giornali austriaci e tedeschi definiscono “ecoansia” un termine coniato da poco, ancora tratteggiato con il rosso dal correttore. Quando l’ecoansia diventa un assillo costante, può arrivare a produrre anche disturbi fisici veri e propri come il mal di testa, il nervosismo, l’incapacità di sopportare il calore diurno e notturno …

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