08.04.2023, La benedizione dei cesti

   È certamente uno tra gli appuntamenti più attesi dei riti pasquali. Il cesto stracolmo di bontà ricoperte da un piccolo lenzuolo, generalmente bianco e a volte ricamato, ha da sempre affascinato tutti, dando vita e brio al pomeriggio della vigilia del dì di festa. Nel cesto trovano posto fujàza (focaccia), gubanza, pane fatto in casa con la colomba, uova colorate, uovo di cioccolata, strucchi fritti, mentre un tempo si aggiungeva anche qualche manciata di farina e grano affinché il beneficio della benedizione si estendesse anche a prezioso capitale custodito in stalla, nel porcile o nel pollaio. Anche oggi, poco dopo le 14:00, si rinnoverà l’appuntamento davanti alla cappella: una piccola “marea” di cesti di varie dimensioni e peso che, a volte anche con fatica, sono portati al cospetto del parroco. Significa che alla festa manca davvero poco e che i cibi benedetti sono pronti per essere degustati a tavola domani. Si è dimenticata, ma non persa, la tradizione della benedizione del fuoco per varie ragioni quali la praticità delle operazioni e la mancanza di un angolo in piazza dove poter accendere due pezzi di legno. Un tempo, la distribuzione del fuoco benedetto per le case del paese costituiva un’occasione molto gradita ai giovani per ricevere un’offerta (purtroppo non sempre in spiccioli) da spendere appena possibile in un cinema di Cividale. La Redazione si congeda per due giorni e augura a lettrici e lettori buona Pasqua.

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