Il nostro paese è ricco di aneddoti, di vicende vissute, di personaggi particolari il cui ricordo è ancora tramandato a decenni dalla scomparsa dei protagonisti. Parliamo di oltre mezzo secolo fa e anche in quei tempi c’era il desiderio di uscire dal paese. Si trattava di un piccolo ritaglio di libertà che offriva l’occasione di svolgere, sì, un lavoro, ma anche di godersela magari con l’innocente bevuta di un bicchiere in più, lontano dagli sguardi di persone di famiglia. Milio, Guido e Drei si erano fatti un nome nella riparazione delle serrature delle cantine. Si trattava di congegni meccanici piuttosto delicati che permettevano o non permettevano l’accesso al vano forse più importante della casa. I problemi erano sempre risolti. I tre paesani erano accomunati da esperienze diverse ed efficaci: Milio era il falegname, Guido il fabbro e Drei il passa-attrezzi. Quando intervenivano per le sole manutenzioni, la giornata era uno spasso. Mettevano assieme numerosi nominativi e partivano. Ogni lavoro corrispondeva a un compenso economico, ma soprattutto a un compenso “liquido”, costituito da un generoso assaggio di vino. Immancabilmente succedeva che i 10 interventi previsti per la giornata si limitassero a tre al massimo. E si chiedevano anche il perché di questa scarsa produttività …