“Tante e belle sono le grotte nelle nostre Valli e lungo il Natisone, alcune grandi e famose come quella di Antro, altre più piccole e meno cosciute. Chissà quanti bambini sono nati nel Riparo migliaia di anni prima dell’arrivo di Gesù Bambino! A Ponteacco le nonne ricordano con gratitudine la Grotta del Kofadar del Tulìn che, con la sua sorgente d’acqua tiepida non gelava le mani delle lavandaie. D’estate, invece, ci si doveva infilare strisciando nella Grotta “Gor na ròune” per attingere la sua freschissima acqua. La più grande e paurosa per i bambini era la Grotta “Ta’ na Bul“, profonda e misteriosa e forse abitata dalle krivapete. Grotte, antri, anfratti, sorgenti: simboli di riparo, accoglienza, sicurezza data dalla Madre Terra che il giorno di Natale ospita Gesù Bambino”, Claudia. Questo è il tema del presepio di quest’anno che è stato inaugurato ieri sera in cappella, il cui allestimento ha trovato il consenso dei primi visitatori.