10.03.2022, Il nostro paesaggio (2/2)

   E la bellezza non scherza, fa da collante: pensiamo ai piccoli luoghi di richiamo, piccole oasi naturali che possono essere l’Isola della Cona, il Parco delle Prealpi Giulie, la forra del Natisone o la cascata di Kot. Si tratta di brevi viaggi o gite che restituiscono il piacere di andare a spasso per la nostra regione, itinerari in cui i punti di partenza e di arrivo non sono poi così importanti, così significativi, grazie alla ricchezza di occasioni che il nostro territorio offre. Pensiamo alla sosta nel magnifico borgo di Poffabro, oppure alla scoperta dell’antica cittadina di Valvasone, per non parlare di luoghi scontati quali Castelmonte, l’Abbazia di Rosazzo, la Valle del Natisone che incanta tutti. Le strade della nostra regione sono molto ricche di deviazioni, di casualità e percorrerle significa proprio lanciare i dadi, cambiare rotta e il FVG è il tappeto di gioco ideale. Non abbiamo città metropolitane, quelle le lasciamo ad altri, perché la prossimità di capoluoghi e comuni satelliti costituisce di fatto una rete dov’è più facile parlare di sostenibilità, di campagne vicine coltivate che costituiscono un forte ecosistema dove l’uomo è protagonista, non padrone. Il nostro Friuli è una regione minore, tagliata dai grandi traffici turistici e quest’aspetto ci va benissimo, ci calza a pennello perché noi siamo gli attori della nostra storia affollata di agricoltori, artigiani, artisti, ovvero i primi artefici del paesaggio che invitiamo a conoscere ancor più a fondo. Conoscere le Valli e la nostra regione vuol dire fare un impagabile corso di educazione civica, onorare la memoria di chi ce l’ha consegnata. 

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