Seconda parte della npotizia inviataci da una paesana: “Arrivati in cima alla scalinata di Odessa (piena di gente che vende souvenir ) ci si trova sul bel viale alberato Prymorsky, con belle dimore e monumenti, fra cui la statua di Puškin, considerato il Dante russo. La città, famosa per le sue spiagge, conta oltre un milione di abitanti, la maggioranza russi, mentre il secolo scorso oltre un terzo degli abitanti erano ebrei e e gruppi di varia provenienza. Durante la guerra furonouccisi più di 80.000 ebrei. Moni Ovadia racconta molte barzellette ambientate ad Odessa nei quartieri ebraici. Nel 1940 c’ erano 40 sinagoghe ed ora ce n’ è una sola. Abbiamo voluto visitare il museo dove sapevamo che si poteva ammirare un quadro di Caravaggio. Alla cassa ci hanno fatto capire che si poteva pagare solo con la moneta locale e dunque abbiamo dovuto cercare una banca dove in modo complicato abbiamo comprato una manciata di gryvna (hryvna), per poter entrare nel museo. Eravamo gli unici visitatori e purtroppo abbiamo scoperto che il quadro di Caravaggio era stato portato via per restaurarlo. Come in varie città russe che abbiamo visto, il personale dei musei consiste di vecchie donne, silenziose, sedute immobili nelle varie sale. La città e le chiese erano ben tenute, pulite, accoglienti. Bello il Teatro dell’ Opera e meravigliosi i parchi. Ora, rivedendo le foto del nostro viaggio e vedendo le immagini di quanto sta succedendo in quella città in questi giorni, provo una grande tristezza. Povera Ucraina.