A parte le poche e note zone di guerra, a parte l’instabilità di alcuni Paesi, le statistiche dimostrano che, dalla Seconda guerra mondiale ad oggi, gli esseri umani sono diventati mediamente più longevi, sani, ricchi, liberi e felici, non solo in Occidente, ma a livello mondiale, soprattutto dopo la fine della Guerra fredda. È una bella notizia non solo per i ponteacchesi o valligiani, ma per l’umanità intera. Da noi, il problema dello spopolamento è l’unico reale (pensiamo al futuro di Montefosca e della montagna in genere) e costituisce una preoccupazione per tutti. Stamattina il Messaggero Veneto pubblica un articolo allarmante sull’invecchiamento e sulla denatalità degli italiani. Quest’argomento ha un suo aspetto sociologico che esula dal costante sviluppo positivo dell’umanità che rimane sotto certi aspetti invisibile perché la maggior parte della gente non ricava la propria comprensione della realtà dalle statistiche, ma dai titoli dei giornali che si soffermano sulla realtà del momento piuttosto che sulla tendenza. Sotto certi aspetti possiamo dire che i giornalisti tendono a nascondere il progresso. La maggior parte delle cose che accadono all’improvviso sono brutte notizie: un deragliamento, un’epidemia che scatena isterie collettive, uno scandalo, un collasso finanziario. Ma …