Durante il fascismo si diffuse la spasmodica ricerca di materie prime per rendere l’Italia il più possibile indipendente dalle importazioni. Era anche un sistema per offrire opportunità di lavoro per la società che in quei decenni non conobbe il benessere economico, quando era ancora difficile mettere vicino il pranzo con la cena. Ponteacco 1925: da poco era stata aperta la grande cava che offriva lavoro fisso a numerose persone e la conformazione geologica del territorio dava la possibilità di estrarre ancora marna, utilizzata per la produzione di cemento, molto richiesto per la ricostruzione del Paese all’indomani della Grande guerra. Si aprirono cave a Tarcetta, sopra Antro, a Oculis dove esistono ancora i resti delle strutture di caricamento dei vagoni del trenino che trasportava il prezioso materiale nel cementificio di Cividale. A Ponteacco fu aperta una seconda cava, molto più piccola della precedente e composta da materiale di qualità e in quantità limitata, la cava di Barza …