Conosciamo un castanocoltore? Forse è una figura che manca nelle Valli. I prodotti di nicchia hanno ritagliato uno spazio ben definito nell’ambito della produzione agricola, parliamo di mele, prodotti caseari, miele, zafferano, ma il grande ambito della castagna pare sia rimasto un po’ indietro. I castagni che,ad esempio, sono dislocati nel bosco che va da Rodda a Sorzento producono frutti di ottima qualità grazie ai versanti soleggiati. Gli esperti sostengono che in questi periodi i ricci siano ancora verdi dopo una lunga siccità che ha messo a dura prova tutto il bosco anticipando la precoce caduta delle foglie. Manca la figura del castanocoltore, che immaginiamo possa essere un imprenditore agricolo di nuova generazione in grado di gestire più castagni con il fine ultimo di creare un prodotto locale capace di conquistare il mercato così come avviene in molte vallate piemontesi. Il castanocoltore potrebbe essere una figura in grado di adottare più piante dislocate nei nostri boschi curandone lo sviluppo, mantenendo una base erbosa pulita per poi procedere alla raccolta dei ricci, affiancata da tecnologia di produzione moderna. La maggior parte dei castagni appare abbandonata al proprio destino, con un intrico di piante infestanti e con erba alta. Si eviterebbe la raccolta effettuata puntualmente da foresti dotati sempre di buon fiuto.