12.07.2022, Oggi i santi Ermacoa e Fortunato

   In passato era una ricorrenza piuttosto temuta perché le statistiche indicavano proprio in questa data un’anomala coincidenza di temporali, fortunali, grandine. Nella storia del paese si ricordano violente trombe d’aria che più di una volta hanno scoperchiato i tetti come quello della casa della Delfina, curiosamente sempre nello stesso punto (lato sud) e della scuola. Un anno, forse il ’62 o ’63, la biancheria stesa sul filo, fu trovata sulle Makota. Probabilmente sempre quell’anno, anche Sorzento rimase gravemente danneggiato dalla furia del vento e la sagra dedicata proprio ai due santi, fu interrotta con la gente che trovò riparo nelle lobie del paese. L’abbiamo detto molte volte: fino agli anni ’60 la nostra era un’economia di sussistenza, basata per buona parte sui prodotti dell’agricoltura e le grandinate aprivano la porta allo spettro della miseria. Quando il cielo diventava cupo, generalmente nel primo pomeriggio, scattava l’allerta: nelle case si accendevano le candele benedette e si preparavano ramoscelli o foglie d’ulivo da bruciare nella stufa. Erano semplici gesti che invocavano la protezione del Signore. Quando il pericolo si faceva imminente, iniziavano a suonare a lungo le campane di Ponteacco, Antro e Sorzento. C’era la convinzione che il “triangolo acustico” dei tre campanili tenesse lontana la furia del vento. I cambiamenti climatici, l’avvicendamento ciclico delle fasi meteorologiche ci consentono, come oggi, di affrontare la giornata in serenità, ma senza dimenticare cosa hanno rappresentato in passato i Patroni di Udine.

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