14.10.2023, Benedetto grano (1/2)

Lo spieghiamo a tutti i visitatori del nostro sito neolitico: l’invenzione dell’agricoltura è indicata come la nostra più geniale innovazione che ci ha permesso di abbandonare l’esistenza “dura, feroce e breve” dei cacciatori-raccoglitori. E in effetti tutte le invenzioni successive, dalla ruota al telaio, fino al telefonino, sono state concepite in società che hanno vissuto e vivono di agricoltura e allevamento. L’ambiente ci ha rimesso con il degrado del suolo, la deforestazione e le più ridotte disponibilità idriche, ma anche i cacciatori-raccoglitori hanno “attaccato ” la natura ad esempio modificando l’ambiente con il fuoco o cacciando gli animali fino all’estinzione, ma per sopravvivere hanno avuto bisogno che l’ecosistema restasse vitale. Nelle civiltà agricole la natura selvaggia spesso è vista come un intralcio o un pericolo. I cacciatori in caso di problemi climatici potevano spostarsi e cambiare fonte di cibo; i contadini, legati ai campi, rischiavano le conseguenze di carestie quando cambiavano le condizioni climatiche.

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