L’emergenza sanitaria ha fatto crescere a dismisura la mole di attività in casa, oltre alla cura di bambini e anziani. E la nostra regione parte già male, essendo l’Italia il fanalino di coda dell’Unione in tema di occupazione e qualità d’impiego femminile. C’è ancora una mentalità dura a morire, quella della donna quale regina del focolare, come dire che quel lavoro non abbia bisogno di essere gratificato economicamente. Se si nota, ogni volta che il mercato del lavoro entra in crisi, le donne sono le prime a perdere il posto. Questo è un residuo mentale cavernicolo e una grave ingiustizia sociale, che però il post-Covid potrebbe contribuire a rimuovere. Sarà un’occasione irripetibile per andare velocemente verso il futuro.