(Articolo di Giacomo S.)
Le poche decine di metri che separano la mia casa (numero 108) e la casa di mia nonna Ilva (numero 10) erano per me spesso occasione di incontrare alcuni paesani e scambiare quattro parole: Maria, Edoardo, Beppina, Graziana, zia Ada, Claudia, il nostro caro Francesco. Facevo questo percorso anche più volte al giorno, già da piccolo. E quando ancora ero un bambino, la casa di Renzo e Bianca rimaneva “fuori dal giro”, separata dalla strada dall’alto muro di pietra, chiusa dal cancello nero, circondata dall’ampio giardino dove i pastori tedeschi (grande passione di Renzo) facevano una sicura guardia (devo ammettere che da bambino ne avevo molta paura). Era raro che si vedesse qualcuno, quindi Renzo per me, fino quantomeno all’adolescenza, era una persona pressoché sconosciuta. Ma più recentemente, complice forse il fatto che Renzo fosse andato in pensione, avevo avuto il piacere di conoscerlo meglio. Lo vedevo spesso potare i suoi molti alberi, rasare il prato, fare piccole riparazioni sul retro della casa. E molto spesso ci fermavano a parlare anche a lungo, uno di qua e l’altro di là del muro di cinta. Ogni volta aveva qualcosa di interessante da raccontare e condividere: dai consigli sulla botanica alle ultime elezioni politiche. E ogni volta dimostrava una conoscenza formidabile degli argomenti. Studiava, si interessava profondamente alle cose che lo appassionavano e gli piaceva moltissimo trasmettere le sue conoscenze agli altri. Aveva anche opinioni forti, ma sosteneva sempre le sue idee con argomentazioni fondate, frutto di ricerca e vero interesse. In ogni caso, sempre aperto al dialogo, e soprattutto sempre pronto ad aiutare gli altri, gratuitamente, senza dirlo troppo: gli dava soddisfazione mettersi al servizio degli altri e della comunità, soprattutto della nostra piccola realtà paesana, alla quale ha da subito aderito con entusiasmo e tanto ha dato e fatto. Lo ricordo sempre con un sorriso e lo immagino che sorrida anche lui con la sua adorata Bianca. Mancherà a tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Condivido con emozione la memoria di Giacomo e lo ringrazio. Renzo era come lo ha ben descritto e ricordato.