(4 di 5 / articolo di Renzo O.) Molti “patòk” incidono i fianchi del monte san Canziano, scendono a valle, incanalano le acque meteoriche di superficie, ma raramente si ingrossano tanto da raggiungere il fondovalle. Cito i più importanti che ci riguardano da vicino: a Tiglio scendono due rami del rio ”Karnjou”, nascono a nord di Mezzana, scendono a sinistra della ex cava dell’”Italcementi”, si ricongiungono nei pressi della chiesetta di san Luca, formano un solo torrente che attraversa intubato il paese e scende in cascata verso il Natisone; a destra della stessa cava, troviamo il torrente “Màmula”, che nasce dal monte “Jelenča”, scende a destra di Mezzana, scorre vicino alla cappella diroccata sopra la cava, la sfiora a sud, passa per il “Uodaléč”, si infila sotto i ponti della statale 54 nei pressi dell’Hotel Natisone, scende nel “Tulin” e si perde tra le ghiaie di quella pianura, nei pressi della sorgente del “Kofadar”. Ponteacco viene abbracciato da due torrenti principali: a nord, il Močila, che insieme alla sorgente omonima, diventa il patok che ora scorre sotto terra lungo tutto il paese, a sud, il “Hlabòšnjak”, che nasce sulla “Jelenča”, passa a sud della chiesa di santa Dorotea, scende verso il “kartej”, dove viene incanalato e corre sotto terra verso il fiume. Altri torrentelli scendono dalla stessa montagna nostra, a nord e a sud dell’abitato di Sorzento(sorgente), con le stesse caratteristiche dei nostri, li cito per curiosità: il primo si chiama rio “Klàčinca”, scende verso Biarzo, lo attraversa e si butta poco dopo nel Natisone, il secondo si chiama “patok Dolinca”, passa nelle vicinanze della chiesa di san Nicolò, poi passa a valle tra gli abitati di Sorzento e Becis e, dopo aver superato la strada statale, si getta nel Natisone a sud di Biarzo, in località “Tobarna”. Mentre Mezzana si trova a mezza costa, costruita su marne friabili in superficie, adatte alla coltivazione della vite (nei tempi passati si produceva tanto discreto vino), Tiglio e Ponteacco poggiano le loro fondamenta su terreno quasi pianeggiante, costituito da ghiaie antiche, livellate dal ghiacciaio e cementate assieme da milioni di anni di scioglimento e ricompattazione del carbonato di calcio che le caratterizza. Poggiano alla base delle colline che li sovrastano, a poca distanza dalla forra del Natisone scavata nell’arenaria dalle piene del fiume in milioni di anni di scorrimento. Sotto le case dei due paesi e nelle adiacenze passano, solcati dalle acque che scendono dai monti circostanti, a profondità diverse, cunicoli e passaggi che sfociano lungo il greto del fiume, alla base dei costoni, arricchendone la portata. Quei conglomerati, erosi dalle piene del fiume, in molti posti sono franati e rotolati nell’alveo dello stesso, lasciando enormi grotte nella forra e, allo stesso tempo, restando in bella mostra nel letto del fiume, hanno creato magnifici fondali attorno ad essi. Gli antichi abitanti e cacciatori che inseguivano le loro prede, trovavano rifugio in quelle grotte (il riparo di Biarzo lo testimonia!)