In passato il regno della notte a Ponteacco è stato sempre misterioso e minaccioso per i nostri bisnonni. In molte religioni e soprattutto nel cristianesimo, il male si annida nelle tenebre e le sue forze prediligono l’oscurità. Nelle tenebre le potenze notturne hanno avuto sempre il loro palcoscenico e la notte è stata il veicolo delle apparizioni misteriose, paurose. Fino a qualche decennio fa, i nostri paesani che si attardavano a Sorzento, dalla Mihelinka, per l’ultimo taglietto di vino, a volte rientravano a casa spaventati (o buoni attori?) raccontando incontri inquietanti, sensazioni di terrore avvertiti lungo la via di ritorno, soprattutto dalle parti delle Teja o delle Makota. Racconti forse alimentati proprio dall’ultimo bicchiere, ma che comunque terrorizzavano i bambini i quali assistevano in casa alla sprangatura delle porte e delle finestre, alla chiusura ermetica delle antine delle finestre. C’erano momenti in cui si svolgevano anche lavori di veglia notturna, come la lavorazione delle pannocchie, oppure la luce accesa fino a tardi, ma in poche case, come nella sartoria di Ida Jòszova, la cui luce … ardeva … a volte fin oltre mezzanotte.