Torniamo a parlare di questo argomento che rappresenta la rivoluzione nel mondo del lavoro introdotta dalla pandemia. Oggi è al centro di vivaci confronti tra chi vorrebbe adottarlo stabilmente e chi invece ne denuncia i limiti e i rischi. Rappresenta indubbiamente il più grande cambiamento avvenuto negli ultimi due secoli. Solo dieci anni fa chi mai ne aveva sentito parlare? In paese ci risultano alcune persone che lavorano da casa e pare siano circa 100.000 in FVG nel settore pubblico e privato e nel mondo dell’imprenditorialità. Tante grandi aziende optano per una percentuale di dipendenti operativi da casa e lo stesso vale anche per enti-colosso, quali la Regione, l’INPS e altri. Principali motivazioni: un migliore bilanciamento tra la vita privata e la vita lavorativa, il risparmio negli spostamenti con il conseguente enorme vantaggio sull’ambiente, il guadagno in salute e benessere. Felici sono le aziende visto che ci sono indubbi risparmi: una scrivania nell’udinese costa da 100 a 180 Euro al mese: spese di pulizia, costi di climatizzazione invernale/estiva, energia elettrica per lampadine e computer, wi-fi, spese di guanti e disinfettanti, poi niente buoni-pasto, niente straordinari. E da casa pare si lavora di più …