Cosa lega la forma grafica al suono cui corrisponde una lettera? In termini tecnici si intende il rapporto grafema-fonema. Perché l’alfabeto inizia proprio dall’A, B, C? I metodi di apprendimento contemporaneo dell’alfabeto sono identici a quelli di quando una parte dei lettori era giovane? Sono quesiti che ci poniamo oggi in rapporto al metodo di insegnamento di alcuni decenni fa. L’alfabeto costituiva una nota di colore nell’aula poco adorna della pluriclasse prima e seconda delle Elementari di Ponteacco. La parete alle spalle della cattedra era tappezzata di cartelli con disegni attribuiti ad ogni singola lettera. La A non poteva che essere “albero”, la B “barca”, mentre con la C iniziavano i primi problemi tra casa, ciliegia e chiesa. La maestra aveva una lunga bacchetta per indicare la sequenza delle lettere che ogni bambino doveva pronunciare. Ha fatto storia un pensierino scritto da Sergio C.: “Il caccatore è andato a cacca”, così com’è stata indubbia la fatica della maestra nello spiegare le eccezioni della lingua …